Amati: «Mai tanti poteri a un solo dirigente Emiliano faccia pulizia»

Intervista di Vito Fatiguso, “Corriere del mezzogiorno”, 31 dicembre 2021

BARI «La Protezione civile regionale che avevamo costituito con la giunta Vendola era fondata sulla sobrietà e sulla consapevolezza che bisognava indossare le stesse scarpe di chi aiuti. Purtroppo, gli eventi degli ultimi giorni ci dicono che alcuni funzionari non hanno camminato con le scarpe dei malati, dei terremotati, degli alluvionati, degli sfollati o di chi è in difficoltà ma con le scarpe di chi vende lavori e servizi per le persone da aiutare. Emiliano avvii una riflessione politco-amministrativa». Fabiano Amati (Pd), presidente della Commissione regionale bilancio, è stato il fondatore della Protezione civile regionale negli anni 2010-2014. Poi il testimone è passato ad Antonio Nunziante, fino al 2020, e attualmente a Michele Emiliano con il dirigente Mario Antonio Lerario (arrestato con l’accusa di aver intascato una presunta tangente da 10 mila euro) scelto dallo stesso Emiliano.

Amati, c’è amarezza per quella maglia blu della protezione civile che ora sembra stinta e grigia. Cosa ne pensa?
«Non è un bel momento, è triste vedere come tutto si sia fermato alla corsa agli appalti e alle forniture. Non era questa la missione iniziale».

Prima non si lavorava con il budget?
«Certo, ma evitando al massimo assegnazioni di commesse con procedure di selezione diretta. Le faccio un esempio. Nel 2011 il prefetto Franco Gabrielli chiese di poter utilizzare la struttura ex base Usaf di Brindisi-San Vito per allestire un grande hub d’accoglienza degli immigrati. Con Vendola demmo il via libera a una condizione».

Qual era?
«Che tutti gli affidamenti dei lavori dovessero essere gestiti dalla struttura nazionale. Proprio per lasciare l’unità regionale libera di lavorare senza la fila di questuanti alla porta».

Come andò a finire?
«Alcuni amministratori del posto, capendo che non c’era la possibilità di attivare catene di fornitura privilegiata, gridarono al pericolo immigrato. Non se ne fece più nulla».

Come organizzaste il servizio?
«Ci fu prima il dirigente Giuseppe Tedeschi, successivamente Luca Limongelli e Lucia Di Lauro. Tre splendide e oneste persone. Lo staff era formato prevalentemente da personale interno e un esercito di volontari. A loro il mio pensiero grato in questo momento difficile».

Controllava l’azione dei dirigenti?
«Certo, continuamente. La Protezione civile è un settore impegnativo che richiede verifiche frequenti. L’emergenza Covid, inoltre, ha ampliato il raggio d’azione della struttura assegnando competenze gestionali che alla fine hanno distolto dalla missione originaria».

Perché non si realizza la rotazione tra i dirigenti?
«È un principio sacrosanto che è contenuto nelle leggi anticorruzione ma si fa tanta fatica ad attuarlo. Si dovrebbe fare proprio per evitare corruzioni, appunto, e pure “deliri” di potenza, come per esempio il recente proliferare di comunicazione celebrativa a pagamento. Filmati, documentari e calendari. Non certo sobrietà e volontariato. A ciò si aggiungano le gigantografie stile Corea del Nord sulle pareti della fabbrica delle mascherine».

Lerario ha ricevuto da Emiliano una quantità impressionante di incarichi. È mai successo in passato?
«Non ricordo di casi così eclatanti e di settori così rilevanti ed eterogenei gestiti dallo stesso dirigente. Già la Protezione civile richiede un impegno esclusivo. Che dire: in Regione ci sono eletti del popolo, i consiglieri, che pur tra mille difetti non si permettono licenze, mentre diverse camarille, gruppi di pressione, spendono il nome di Emiliano per fare intermediazione nella gestione dei poteri pubblici. Basta avere gli occhi aperti e osservare frequenti capannelli che si creano con andamento trafelato tra anticamere, corridoi e parcheggi. Non proprio un contegno istituzionale».

Cosa suggerisce?
«Di questa situazione Emiliano deve prenderne atto e fare piazza pulita, convincendosi che il sistema di proliferazione del consenso con liste varie, comitati a non finire e acquisizione di classe politica senza arte e figurasi parte, e il tutto in chiave elettorale, porta con se alti rischi di deviazione. Il gioco non vale la candela».

Perché ha annunciato una verifica sulla congruità delle spese della Protezione civile?
«È nostro dovere capire ciò che è accaduto nella gestione amministrativa e contabile negli ultimi anni, per una tutela anticipata e ampia della Regione e a prescindere dai reati che potranno essere addebitati a singoli a conclusione di un processo».

Vaccinazioni, Amati: “Bari e Lecce superano i mille contagi. Siamo in piena quarta ondata, personale sanitario in ritardo sulla terza dose ma la situazione negli ospedali è ancora sotto controllo”

“In provincia di Bari sono stati registrati 1.251 nuovi contagi e in provincia di Lecce 1.003. Non sono dati incoraggianti, siamo di fronte a una forte avanzata della pandemia. Nelle terapie intensive la situazione non è ancora allarmante ma bisogna insistere con la campagna vaccinale e invito i direttori generali delle Asl a vigilare sulla somministrazione delle terza dose al personale sanitario, ricordando che per loro la vaccinazione è obbligatoria”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando i dati della campagna vaccinale aggiornati alle ore 6.15 del 30 dicembre 2021.

“Nella giornata di ieri, 29 dicembre, sono state somministrate 45.477 dosi. Le 45.477 dosi somministrate ieri sono così suddivise: 36.913 richiami, 6.891 prime dosi, 1.645 seconde dosi e 28 a persone con pregressa infezione.
Le dosi di richiamo (booster), inclusa la platea degli over 18, somministrate sinora sono 1.394.647, su un totale complessivo di 4.342.030. Ne restano dunque da vaccinare con dose di richiamo 2.947.383, pari al 32,12 per cento del target.
Nella classifica nazionale della vaccinazione per la terza dose la Puglia è al sedicesimo posto con il 35,51 per cento.
La popolazione pugliese che rientra nella fascia d’età vaccinabile contro il Covid è di 3.544.797 abitanti: di questi hanno ricevuto la prima dose l’88.65 per cento, anche la seconda l’82.7 per cento.
Sono invece 429.628 i pugliesi che non hanno ancora ricevuto alcuna dose di vaccino.
Abbiamo in giacenza 22.182 vaccini.
Nella giornata di oggi sono stati effettuati 93.009 tamponi per 4.200 positivi.
Al momento la percentuale di occupazione delle terapie intensive pugliesi è al 4,979 per cento. Più nel dettaglio ci sono complessivamente 24 ricoverati in terapia intensiva su 482 posti letto disponibili. I ricoverati in area non critica sono 203 su 2.722 posti letto disponibili”.

Per ulteriori informazioni consultare il portale https://fabianoamati.it/covidreport/home

Protezione civile, Amati: “Nostro dovere capire cos’è accaduto negli ultimi anni. La I Commissione farà inchiesta su congruità delle spese”

“È nostro dovere capire cos’è precisamente accaduto nella gestione amministrativa e contabile della Protezione civile regionale negli ultimi anni. Avendo poi contribuito a fondare la Protezione civile regionale, improntandola a principi di operatività e sobrietà, trovo benvenute tutte le iniziative di verifica sul complesso delle attività. E ciò sia per la principale necessità di verità e sia per far sentire la nostra concreta amicizia a migliaia di volontari, sottolineo volontari, della Protezione civile regionale che oggi si sentono scombussolati. Per parte mia dedicherò le prossime sedute della I Commissione per sottoporre a inchiesta la congruità delle spese effettuate”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Le attività di controllo amministrativo e contabile rientrano nella principale funzione del Consiglio regionale e sono perciò da intendersi come atti amministrativi doverosi e a tutela del buon andamento, imparzialità, trasparenza, economicità, efficacia e pubblicità della pubblica amministrazione.
È chiaro che tutte le iniziative di verifica amministrativa traggono origine dall’indagine penale in corso, ma sottolineo che hanno un’ambizione di tutela anticipata e ben più ampia, perché si rivolgono a proteggere la pubblica amministrazione a prescindere da reati eventualmente addebitati a singoli a conclusione di un processo.
In altre parole. Il nostro dovere consiste nel verificare la spesa, la sua giustificazione e l’opportunità; esaminare il rispetto della normativa sugli affidamenti e l’adeguatezza dei processi di controllo; eliminare ogni possibilità che l’organizzazione della pubblica amministrazione regionale possa prestarsi a favorire camarille organizzate per influenzare l’azione di governo”.

Chirurgia senologica BR, Amati: “Due nuove sedute per asportare tumori, combattere attesa e non deprimere un’eccellenza regionale. Ho scritto al DG”

“Presso la Senologia chirurgica del Perrino di Brindisi, un’eccellenza regionale con 345 interventi nel 2021, c’è sempre una lista d’attesa di 53 donne per interventi di asportazione di tumori mammari. E naturalmente nessuna donna dovrebbe attendere per più di dieci giorni. Ho chiesto dunque al DG Pasqualone di disporre da subito due nuove sedute operatorie, oppure una doppia, e ripristinare l’attività in day service presso il PTA di Mesagne”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Il tumore al seno riguarda una donna su otto. Una statistica che suggerisce il fatto che tutte potrebbero essere colpite. La tragica e ampia statistica ha però un’altrettanto ampia possibilità di guarigione alle condizioni che la diagnosi avvenga precocemente e che l’eventuale intervento chirurgico di asportazione sia effettuato altrettanto precocemente.
In questo ambito gode di ottima reputazione l’Unità operativa di Chirurgia senologica dell’Ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi; tale reputazione è affermata dal numero di interventi, che nel 2020 è stato di 279 e nel 2021 sino ad oggi si attesta su 345 interventi. Nonostante l’alto numero di interventi e il primo posto del podio regionale per numero complessivo, c’è ad oggi una lista d’attesa di 53 pazienti malate, che dovrebbero essere sottoposte al più presto all’asportazione del tumore e garantirsi dunque la piena possibilità di guarigione.
Per eliminare l’attesa servirebbero almeno due ulteriori sedute operatorie al mese, oppure un’ulteriore doppia seduta, e la riapertura dell’attività di day service presso uno dei PTA provinciali per gli interventi sui linfonodi sentinella. In questo modo si riuscirebbe ad evitare la lista d’attesa, aggiungendo efficienza ma soprattutto ulteriore speranza.
Ho scritto al Direttore generale della Asl per sollecitare le ulteriori sedute operatorie e nei prossimi giorni procederò a verificare i tempi d’attesa nelle altre strutture pugliesi”.

Chemio e caduta capelli, Amati: “Caschi refrigeranti per ogni servizio d’oncologia. È la proposta PD per Bilancio 2022”

“Mi hanno raccontato che un bambino non voleva vedere la mamma con la parrucca perché aveva paura che il vento l’avrebbe fatta volare. È anche per non far avere paura ai bimbi che abbiamo pensato di dotare tutti i servizi di oncologia di almeno due caschi refrigeranti utili ad evitare la caduta dei capelli a seguito della chemioterapia. Per questo, con i colleghi Caracciolo e Piemontese e a nome dell’intero gruppo Pd abbiamo presentato un emendamento al Bilancio, impegnando 500mila euro”.

Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“È noto che la chemioterapia produce alopecia: la perdita di capelli è un effetto collaterale della cura dovuto al fatto che il farmaco blocca la moltiplicazione delle cellule tumorali ma non solo quelle, e quindi anche quella delle cellule dei bulbi piliferi. Questo ha spesso un effetto impattante sulle persone e sulle donne in particolare, sulla loro sfera più intima e sulla loro vita sociale. Ci sono studi scientifici che dimostrano che l’ipotermia è efficace nel ridurre la perdita di capelli dovuta alla chemio. Come? Raffreddando il cuoio capelluto i vasi sanguigni si restringono e quindi il sangue e, con esso, il farmaco che sta scorrendo nel sangue non raggiunge la radice dei capelli. I caschi refrigeranti non sono però garantiti dal Servizio sanitario. Da qui la volontà mia e del Pd di inserire un emendamento, già approvato in Commissione in sede referente, per impegnare 500mila euro del bilancio regionale 2022 per l’acquisto di caschi o calotte refrigeranti che saranno assegnati ad ogni servizio di oncologia medica del Servizio sanitario regionale in un numero minimo di due a reparto. L’acquisto sarà effettuato dall’Azienda sanitaria di Bari che provvederà poi a fornire i caschi ai servizi di oncologia dando precedenza a quelli che ne sono del tutto sprovvisti. La sanità pugliese che vorrei non è burocrazia ma cure eccellenti, al passo con la scienza e l’umanità”

Vaccinazioni, Amati: “Efficacia dei vaccini confermata dati infortuni Inail e guardando i numeri della Russia”

“È assurdo che ancora qualcuno filosofeggi sulla non efficacia dei vaccini. Facciamo un paragone con la Russia, dove solo il 44 per cento della popolazione ha completato il vaccino: nelle ultime 24 ore, con meno di 28mila contagi, ci sono stati più di mille morti; in Italia, sono 137. E c’è un altro dato importante, arriva dal 22esimo report di Inail sulle infezioni professionali: nel 2020 l’incidenza media delle denunce di infortunio da Covid è stata di una denuncia ogni quattro, nei primi 11 mesi 2021 (cioè dall’avvio della campagna vaccinale) si è scesi a una su 14”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando i dati della campagna vaccinale aggiornati alle ore 07.35 del 21 dicembre 2021.

“Nella giornata di ieri, 20 dicembre, sono state somministrate 37.649 dosi. Più 22.689 dosi rispetto al 19 dicembre, più 859 dosi rispetto al 18 dicembre e meno 8.931 dosi rispetto al 17 dicembre.
Le 37.649 dosi somministrate ieri sono così suddivise: 32.869 richiami, 3.142 prime dosi, 1.607 seconde dosi e 31 a persone con pregressa infezione.
Le dosi di richiamo (booster), inclusa la platea degli over 18, somministrate sinora sono 1.134.376, su un totale complessivo di 2.904.288. Ne restano dunque da vaccinare con dose di richiamo 1.769.912, pari al 39,06 per cento del target.
Nella classifica nazionale della vaccinazione per la terza dose la Puglia al quarto posto con il 28,89 per cento.
La popolazione pugliese che rientra nella fascia d’età vaccinabile contro il Covid è di 3.544.797 abitanti: di questi hanno ricevuto la prima dose l’88,35 per cento, anche la seconda l’82,31 per cento.
Sono invece 440.193 i pugliesi che non hanno ancora ricevuto alcuna dose di vaccino.
Abbiamo in giacenza 206.901 vaccini.
Al momento la percentuale di occupazione delle terapie intensive pugliesi è ferma al 5,39 per cento. Più nel dettaglio ci sono complessivamente 26 ricoverati in terapia intensiva su 482 posti letto disponibili. I ricoverati in area non critica sono 152 su 2.745 posti letto disponibili”.

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Vaccinazioni, Amati: “Nella fascia 20-59 anni 315mila pugliesi senza la prima dose. Convinciamoli, sono fasce più attive”

“Sono circa 315mila i pugliesi nella fascia tra i 20 e i 59 anni che non hanno fatto nemmeno una dose. Nel dettaglio: nella fascia tra i 50 e i 59 anni, sono 82mila; in quella 40-49 sono quasi 85mila; in quella 30-39, oltre 79mila; nella fascia 20-29, 68.500. Sono numeri che preoccupano molto. Abbiamo fatto sempre la scelta giusta di tutelare i più fragili, e quindi malati e anziani, e di mettere al riparo anche con l’obbligo chi lavora con il pubblico. Ma è altrettanto vero che queste fasce di popolazione sono tra le più attive sul fronte dei contatti sociali, e che non abbiano ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con le varianti in agguato e i contagi in aumento, è un fattore su cui dovremmo concentrarci”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando i dati della campagna vaccinale aggiornati alle ore 06.17 del 20 dicembre 2021.

“Nella giornata di ieri, 19 dicembre, sono state somministrate 13.768 dosi. Meno 21.447 dosi rispetto al 18 dicembre, meno 31.486 dosi rispetto al 17 dicembre e meno 34.384 dosi rispetto al 16 dicembre.
Le 13.768 dosi somministrate ieri sono così suddivise: 12.222 richiami, 1.286 prime dosi, 251 seconde dosi e 9 a persone con pregressa infezione.
Le dosi di richiamo (booster), inclusa la platea degli over 18, somministrate sinora sono 1.095.917, su un totale complessivo di 2.904.288. Ne restano dunque da vaccinare con dose di richiamo 1.808.371, pari al 37,73 per cento del target.
Nella classifica nazionale della vaccinazione per la terza dose la Puglia al quarto posto con il 27,91 per cento.
La popolazione pugliese che rientra nella fascia d’età vaccinabile contro il Covid è di 3.544.797 abitanti: di questi hanno ricevuto la prima dose l’88,3 per cento, anche la seconda l’82,26 per cento.
Sono invece 441.899 i pugliesi che non hanno ancora ricevuto alcuna dose di vaccino.
Abbiamo in giacenza 248.764 vaccini.
Al momento la percentuale di occupazione delle terapie intensive pugliesi è ferma al 5,18 per cento. Più nel dettaglio ci sono complessivamente 25 ricoverati in terapia intensiva su 482 posti letto disponibili. I ricoverati in area non critica sono 149 su 2.745 posti letto disponibili”.

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Vaccinazioni, Amati: “Oltre 30mila dosi di sabato. Risultato ottimo. Ma cautela e mascherine”

“I contagi sono in aumento. È vero, lo abbiamo visto, che i vaccini ci stanno salvando dai ricoveri in terapia intensiva e dai decessi ma il Covid resta insidioso. In Puglia di nuovo 677 nuovi casi nelle ultime 24 ore e in Italia ancora oltre 28mila al giorno. Aspettiamo le decisioni della cabina di regia convocata dal presidente Draghi ma continuiamo con le regole di autoprotezione che abbiamo imparato: distanze e mascherine. L’invito è a usare il buon senso senza attendere eventuali ordinanze che arrivano a macchia di leopardo”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando i dati della campagna vaccinale aggiornati alle ore 06.38 del 19 dicembre 2021.

“Nella giornata di ieri, 18 dicembre, sono state somministrate 32.563 dosi. Meno 11.490 dosi rispetto al 17 dicembre, meno 15.101 dosi rispetto al 16 dicembre e meno 12.029 dosi rispetto al 15 dicembre.
Le 32.563 dosi somministrate ieri sono così suddivise: 28.464 richiami, 3.273 prime dosi, 816 seconde dosi e 10 a persone con pregressa infezione.
Le dosi di richiamo (booster), inclusa la platea degli over 18, somministrate sinora sono 1.078.548, su un totale complessivo di 2.904.288. Ne restano dunque da vaccinare con dose di richiamo 1.825.740, pari al 37,14 per cento del target.
Nella classifica nazionale della vaccinazione per la terza dose la Puglia al quarto posto con il 27,47 per cento.
La popolazione pugliese che rientra nella fascia d’età vaccinabile contro il Covid è di 3.544.797 abitanti: di questi hanno ricevuto la prima dose l’88,28 per cento, anche la seconda l’82,25 per cento.
Sono invece 442.578 i pugliesi che non hanno ancora ricevuto alcuna dose di vaccino.
Abbiamo in giacenza 267.181 vaccini.
Al momento la percentuale di occupazione delle terapie intensive pugliesi è ferma al 5,18 per cento. Più nel dettaglio ci sono complessivamente 25 ricoverati in terapia intensiva su 482 posti letto disponibili. I ricoverati in area non critica sono 139 su 2.745 posti letto disponibili”.

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Vaccinazioni, Amati: “Alziamo livello attenzione, troppi contagi”

“Non abbassiamo la guardia: ieri in Puglia 662 nuovi positivi, ed è ormai da qualche giorno che il numero è in costante aumento. E del resto, esattamente come avevano previsto gli epidemiologi, ieri i nuovi contagi in Italia sono stati 28.632 in 24 ore: un numero impressionante”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando i dati della campagna vaccinale aggiornati alle ore 06.12 del 18 dicembre 2021.

“Nella giornata di ieri, 17 dicembre, sono state somministrate 39.431 dosi. Meno 7.555 dosi rispetto al 16 dicembre, meno 4.828 dosi rispetto al 15 dicembre e meno 7.521 dosi rispetto al 14 dicembre.
Le 39.431 dosi somministrate ieri sono così suddivise: 35.547 richiami, 2.417 prime dosi, 1.445 seconde dosi e 22 a persone con pregressa infezione.
Le dosi di richiamo (booster), inclusa la platea degli over 18, somministrate sinora sono 1.043.918, su un totale complessivo di 2.904.288. Ne restano dunque da vaccinare con dose di richiamo 1.860.370, pari al 35,94 per cento del target.
Nella classifica nazionale della vaccinazione per la terza dose la Puglia al quarto posto con il 26,58 per cento.
La popolazione pugliese che rientra nella fascia d’età vaccinabile contro il Covid è di 3.544.797 abitanti: di questi hanno ricevuto la prima dose l’88,25 per cento, anche la seconda l’82,22 per cento.
Sono invece 443.906 i pugliesi che non hanno ancora ricevuto alcuna dose di vaccino.
Abbiamo in giacenza 304.135 vaccini.
Al momento la percentuale di occupazione delle terapie intensive pugliesi è ferma al 5,39 per cento. Più nel dettaglio ci sono complessivamente 26 ricoverati in terapia intensiva su 482 posti letto disponibili. I ricoverati in area non critica sono 142 su 2745 posti letto disponibili”.

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Screening Sma, Amati: “Ecco i risultati del test obbligatorio, 839 bimbi pugliesi non hanno la Sma. Facciano così anche le altre regioni italiane”

“839 è il numero della felicità. 839 è il numero di bimbi neonati pugliesi che tra il 7 e il 18 dicembre sono stati sottoposti allo screening obbligatorio per la diagnosi della Sma. E sono tutti negativi. E’ solo l’inizio di un capitolo di storia che ha segnato una vera e propria svolta per la Regione Puglia sul fronte della diagnosi precoce di una malattia orribile. Mi appello alle altre regioni italiane perché facciano la stessa cosa, cioè lo screening obbligatorio, perché non mi pare equo che ci siano regioni che tardino sulla diagnosi precoce creando profonde disparità di trattamento”.

Lo comunica il presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati, promotore e primo firmatario della legge pugliese sullo screening obbligatorio Sma per tutti i neonati.

“Ho scritto quella norma avendo due obiettivi irrinunciabili: la diagnosi precoce, ovvio, con tutte le possibilità di cura e miglioramento della qualità della vita che porta con sé, ma anche con l’intento di scavalcare le staccionate di una Pubblica amministrazione che viene troppo spesso meno al suo ruolo di risolutore dei problemi dei cittadini e si attorciglia invece in un sistema burocratico farraginoso che è intollerabile quando si tratta della malattia e, ancor più, di bambini. In sei mesi dopo l’approvazione della legge abbiamo acquistato attrezzature, formato il personale, organizzato il servizio e siamo partiti. E i numeri di questa primissima fase ne descrivono l’efficienza. Arrivati quotidianamente da tutte le Asl della regione hanno svolto il test il 7 dicembre 49 bambini, il 9 dicembre 55 bimbi, il 10 dicembre 129 bimbi, l’11 dicembre 88 bambini, il 13 dicembre 70 bimbi, il 14 dicembre 151 bambini, il 15 dicembre 69 bambini, il 16 dicembre 56 bimbi, il 17 dicembre 83 bimbi, e proprio oggi 89 bambini. Per tutti il risultato è stato fortunatamente negativo. Una gioia personale per me e, ne sono certo, per i colleghi che hanno votato la mia legge. Una soddisfazione per l’équipe medica diretta dal dott. Mattia Gentile, che non dimenticherò mai di ringraziare per avermi fornito gli strumenti scientifici indispensabili per l’ottenimento di questo risultato. Ma soprattutto la felicità di 839 famiglie pugliesi che possono godersi la nascita dei loro piccoli senza la preoccupazione di quell’ombra micidiale in grado di spegnere i motoneuroni dei bambini che colpisce. E sicuramente, lo sappiamo tutti, il test non darà sempre questo esito ma abbiamo la razionale consapevolezza che la diagnosi precoce di questa malattia, pur con tutte le paure che si porta appresso, significa la possibilità di intervenire in tempo con la terapia genica, la quale se somministrata nei primissimi mesi di vita è in grado di migliorare di molto la qualità dell’esistenza dei bambini e delle loro famiglie. E nel frattempo confidiamo tutti nella ricerca scientifica che, nonostante gli attacchi ingiusti e gratuiti che spesso riceve, continua a lavorare per farci vivere meglio e per debellare malattie anche mortali. Il laboratorio di genomica del Di Venere di Bari è un’eccellenza nel panorama della sanità pugliese ed è grazie al suo staff se ciò che abbiamo previsto con legge è divenuto realtà e sarà ruotine. Ancora una volta il mio grazie va soprattutto ai piccoli guerrieri che in questi mesi con i loro sorrisi e la loro voglia di vivere ci hanno sbattuto in faccia le nostre responsabilità: Melissa, Federico, Giovanni, Marco e Paolo. Questo risultato lo dedico a loro e a tutti quei bambini per i quali siamo arrivati tardi: 839 da oggi sono salvi e lo sappiamo, ed è un numero bellissimo”.