Depuratore Porto Cesareo, Amati: “L’inquinamento va fermato. Le ipotesi alternative rappresentano uno sperpero di denaro e non mutano il recapito finale”

“Non ci siamo, la depurazione posta al servizio di cause politiche, peraltro infondate, non può essere sostenuta. La questione è molto semplice e non si può tergiversare: si vuole evitare oppure no l’inquinamento di Porto Cesareo e Nardò con un’autorizzazione provvisoria allo scarico? Sia chiaro, ogni ulteriore ipotesi di modifica dello schema idraulico, introducendo le trincee drenanti, non comporta la modifica del recapito finale, per cui il danno ambientale di ben tre trincee drenanti per allungare il percorso e dissimulare lo scarico non mi pare sostenibile”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Non accetto il mancato avvio del procedimento di autorizzazione provvisoria, considerato che pure nel caso si assumesse l’ulteriore passaggio delle trincee drenanti non muterebbe il recapito finale, cioè lo scarico in battigia a Torre Inserraglio. Per questo prego ancora una volta la Regione e Acquedotto Pugliese di avviare il procedimento per l’autorizzazione provvisoria, inoltrando alla Provincia la richiesta di parere sull’assoggettabilità a Via, così da accelerare il procedimento finalizzato a sottrarre quella splendida parte del territorio pugliese all’inquinamento.
La questione è ormai scoperta: qualsiasi fantasia o lungaggine sull’argomento nasconde la necessità di assecondare dispute politiche infondate, che non possono sacrificare la salute delle persone. Depurare le acque è un atto di civilizzazione che sottrae le persone alle malattie e il fatto che ne stiamo parlando da tanti anni senza concludere un bel nulla è un segno di arretratezza che non mi stancherò mai di combattere”.

Dragaggio porti, Amati: “Finanziati Fasano, Morciano e Tricase. Subito i lavori”

“Saranno dragati i porti di Fasano-Savelletri, Morciano-Torre Vado e Tricase. Un procedimento complesso, con numerosi aspetti da valutare e combinare, che alla fine consentirà di ampliare il potenziale della rete portuale pugliese. È servito un impegno lungo di anni, che però si è opportunamente incrociato con il senso del dovere dell’assessore Anita Maurodinoia e del dirigente Enrico Campanile”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“I tre progetti riguardano il dragaggio dei fondali marini e la gestione degli esimenti estratti, per gli importi di € 3.659.000 a Fasano, di € 1.046.000 a Morciano e di € 1.223.000 a Tricase.
Resta da attendere la conclusione del procedimento di valutazione di altri progetti, per i quali è comunque a disposizione una dotazione finanziaria di € 3.148.000.
La materia portuale ha un rilievo economico posto spesso in secondo piano, a causa della complessità delle questioni che investe. Arrivano i momenti, però, in cui iniziative di infrastrutturazione avviate anni prima e con tanta fatica portate avanti, si conciliano con la storia di progresso e ti parano innanzi la concretezza di un mucchio di carte trasformate in realtà.
Ora la parola ai Comuni, affinché sia tolta al più presto la prima e l’ultima pietra, rendendo più profondi fondali che serviranno per accogliere l’economia nuova di più imbarcazioni e con maggiori stazze”.

Idrogeno, Amati: “A Modena s’accordano con Snam su grandi programmi, in Puglia si rifiuta addirittura il confronto”

“A Modena la Snam avvia un Centro per le tecnologie dell’idrogeno, in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia, mentre a Brindisi e in Puglia ci si rifiuta pure di sedersi allo stesso tavolo per ottenere investimenti in favore dei cittadini e dei territori. È questa una faccia della questione meridionale; alcuni amministratori si alzano a mezzogiorno, cioè quando altrove lavorano già da ore, e al risveglio si chiedono come mai gli altri siano più avanti. Ecco la risposta”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“È notizia di queste ore che la Snam, importantissima azienda di Stato, sta avviando a Modena il primo polo di eccellenza nazionale per le tecnologie dell’idrogeno, per accelerare lo sviluppo del settore e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei.
Il centro che presto sarà inaugurato a Modena, nasce nell’ambito di un accordo di collaborazione tra Snam e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore).
In futuro è inoltre prevista la nascita di un altro hub a Milano, in collaborazione con il Politecnico.
E mentre nel mondo accade tutto ciò, dalle nostre parti ci sono amministrazioni pubbliche, come molti Comuni del Salento e quello di Brindisi, che si rifiutano addirittura di sedersi a parlare con Snam, perdendo così sia gli investimenti relativi alla realizzazione del gasdotto Tap, sia le opere di urbanizzazione già offerte per il quartiere Tuturano-Torre Rossa.
Insomma, una palude di irragionevolezza che va interrotta al più presto, anche perché è in grado di consolidare politiche inquinanti e distruttiviste e contraddice le politiche ambientaliste che abbiamo il dovere di adottare.
È inquinante e irragionevole il rifiuto di ogni confronto con una delle aziende più impegnate nella transizione green, perché così facendo si giunge a ostacolare interventi in grado di farla finita con lo sversamento di liquami, tal quali nel sottosuolo oppure attività di ricerca e sperimentazione sull’idrogeno per usi industriali (siderurgia) e trasporti (automobili e camion a celle a combustibile, navi e treni). Cioè cose di cui ci lamentiamo ogni giorno”.