AQP, Azione: “Abbiamo proposto ai capigruppo PDL con modifiche, accogliendo rilievi Governo e salvando gestione pubblica. Attendiamo risposta a brevissimo”

Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, e dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.

“Abbiamo chiesto oggi ai colleghi capigruppo la sottoscrizione di una Proposta di legge per presentare assieme una prima ipotesi di modifiche alla legge su AQP, da proporre alla condivisione del Governo nazionale.
La nostra proposta accoglie tutti i rilievi contenuti nel ricorso alla Corte costituzionale, notificato ieri, ma mantiene saldamente la gestione pubblica del servizio idrico integrato, come valore non soggetto a trattativa e allo stato, così ci sembra, condiviso da tutti. Attendiamo una risposta in pochissimo tempo, perché – purtroppo – non abbiamo molti giorni a disposizione.
La PDL proposta ai colleghi si articola in quattro punti: ancora sulle disposizioni dell’art. 3, comma 3, ultimo periodo, del decreto legislativo 141 del 1999, la possibilità legale di trasferire le azioni ai comuni; subordina l’efficacia del nuovo assetto societario al tempo dell’eventuale delibera di affidamento del servizio e alla sua decorrenza temporale; trasferisce direttamente ai comuni, senza la società veicolo, una quota del capitale azionario; delinea attraverso un comitato obbligatorio dei comuni, eletto dai sindaci ma molto snello, i poteri caratteristici del controllo analogo, nel rispetto della normativa europea e nazionale.
Il tutto, ovviamente, preservando i migliori livelli di efficienza nella gestione di AQP, evitando organismi di gestione pletorici o esposti al rischio di politicizzazione effettuata in nome della pubblicizzazione.
Messa così, ci pare che tutti gli argomenti di ricorso sarebbero appagati e quindi si potrebbe pervenire al suo ritiro.
Specifichiamo che, per evitare opinioni distorsive, fuori da questo solco, la storia di AQP e della gestione pubblica rischia di finire, affogata nelle carte bollate.
L’eventuale gara, infatti, porterebbe alla gestione privata e alla dismissione di AQP, perché le Regioni non possono detenere società per scopi esterni alle proprie competenze, come se fossero un soggetto economico qualsiasi.”

Pubblicato da

Fabiano Amati

Nato a Fasano, in provincia di Brindisi, il 18 ottobre 1969. Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, svolge la professione di Avvocato. E’ attualmente Assessore Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della regione Puglia.