“Lo studio presentato oggi dalla CISL e FILCA sulle opere pubbliche che attendono di essere cantierizzate, per un ammontare di un miliardo e cinquecento milioni di euro, risponde ad una seria e dettagliata analisi della situazione di fatto, lontana dal luogo comune e dal pregiudizio che avevano caratterizzato esternazioni precedenti, sempre sullo stesso argomento.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Le cause del ritardo nell’apertura di cantieri – dice – che la CISL e la FILCA fanno bene a denunciare, non attengono però a problematiche risolvibili con la costruzione di tavoli di confronto; non sono le falegnamerie amministrative, come ho detto in un’altra occasione, i luoghi utili a consumare l’accelerazione, né l’impegno degli assessori regionali che il sindacato invoca.
Il tema della cantierizzazione accelerata è purtroppo incompatibile con la legislazione vigente e la relativa organizzazione burocratica della pubblica amministrazione (nazionale, regionale, provinciale e comunale), che è portata tendenzialmente a diluire – fino a snervare – i tempi della definizione di un procedimento amministrativo. Una pluralità di autorità coinvolte, una continua necessità di riesaminare i progetti sulla base di vere o presunte necessità paesaggistiche ed ambientali (magari dopo aver concluso il procedimento) e una cronica dislocazione irrazionale del personale nei diversi rami dell’amministrazione, sono ingredienti prioritari di questo ‘dramma’ italiano.
Per questo motivo, qualche settimana fa, ho presentato con altri 18 colleghi consiglieri regionali, una prima proposta di legge sulla semplificazione amministrativa, che può rendersi concretamente avviabile attraverso l’abolizione di commissioni, consigli e comitati che sono chiamati ad esprimere pareri tecnico-consultivi.
Spero che dopo la presentazione di questo rapporto, la CISL, la FILCA e tutto il mondo sindacale, vogliano sostenere tutte le iniziative di semplificazione e magari proporne di ulteriori, che sino a questo momento il Consiglio regionale non è riuscito ad intuire.
È questa la strada per superare un passaggio fondamentale che l’Italia e la Puglia devono compiere: trasformare il grande dibattito sulla necessità di lavoro, che a volte assume le sembianza dell’accademia gius-lavoristica, nel grande impegno ad avviare i lavori.”