Oggi su La Gazzetta del Mezzogiorno due articoli raccontano la sfida pugliese sull’intelligenza artificiale.
Da un lato l’accordo tra Regione Puglia, Treccani e Università di Bari per sperimentare un modello linguistico open source capace di tradurre, valorizzare e rendere accessibile la cultura italiana.
Dall’altro l’ambizione scientifica: con “LLaMantino-3-Anita”, primo grande schema generalista in lingua italiana, l’Università di Bari punta a superare i colossi internazionali, offrendo un’IA trasparente e sicura.
È il modello made in Puglia che innova i processi amministrativi, rafforza la lingua italiana e apre una finestra sul futuro digitale della cultura.
