“Nei prossimi giorni ascolterò tutti i protagonisti della mia campagna elettorale, a cominciare dai colleghi Consiglieri regionali, per valutare e decidere assieme. Per me la condivisione è un valore.
Posso nel frattempo dire che il dato dell’affluenza suggerisce di fare al più presto qualcosa, altrimenti le elezioni di primavera potrebbero rivelarsi un disastro.
Come è evidente – prosegue Amati – non è scattato il voto d’opinione, cioè quello che riempie i gazebo e misura l’entusiasmo, forse perché c’è una cattiva opinione su numerose questioni non trattate in questi anni di governo, su cui abbiamo posto più volte la nostra attenzione.
Penso che Emiliano abbia vinto le Primarie aiutato dal fatto che non c’era un’unica candidatura alternativa, e purtroppo più di una volta avevamo provato a convincere tutti su questa necessità, e per via della decisione di non partecipare – sia pur comprensibile – espressa da alcuni importanti partiti, movimenti politici e cittadini.
Ciò significa che nonostante il Presidente Emiliano abbia avuto dalla sua il prestigio e la popolarità derivanti dalla carica, che pure hanno avuto rilievo, sarebbe stato possibile vincere le Primarie se solo ci fosse stata un’unica candidatura alternativa e l’impegno convinto di tutti.
Così non è andata ed è inutile attardarsi, perché il futuro consiste nel guardare avanti. Cosa c’è avanti? Sul presupposto che in base all’affluenza si possa ribadire che l’aria politica non è a noi favorevole, c’è bisogno di fare negli ultimi mesi di legislatura cose così utili da sembrare pazzesche, e soprattutto allargare la coalizione a chi sinora non c’è stato, perché – conclude infine – quella presentatasi alle elezioni Primarie è molto ridotta e non garantisce per nulla sulla possibilità di competere”.