Si è conclusa con esito più che soddisfacente la missione a Bruxelles dell’assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, organizzata per rimuovere gli ultimi ostacoli per l’utilizzo dei fondi comunitari (programmazione 2007-2013) stanziati per investimenti nel settore idrico. La missione è culminata nell’incontro svoltosi presso l’ufficio dell’On. Gianni Pittella, Primo Vice Presidente del Parlamento europeo, alla presenza dello stesso Pittella, del Direttore Generale della DG Regio della Commissione europea Raoul Prado, accompagnato da Luca Mattiotti, funzionario dell’Unità territoriale Italia/Malta, dal dirigente della Regione Puglia Luca Limongelli, dai rappresentanti dell’ATO Puglia Vito Colucci e Cecilia Passeri, dai rappresentanti di AQP Massimiliano Bianco e Nicola Di Donna. La riunione, che si è svolta in un clima di cordialità, ha confermato la particolare attenzione dei rappresentanti della Commissione alla questione pugliese, che per la sua particolarità potrà influire proficuamente sui finanziamenti europei in favore di altre Regioni italiane e di altri Stati su argomenti analoghi. Il DG Regio Raoul Prado ha preannunciato una rapida e positiva soluzione della vicenda ed a tal fine la Regione Puglia nei prossimi giorni provvederà ad inviare alla Commissione una relazione di chiarimenti i cui contenuti sono stati già affrontati e sciolti positivamente nel corso dell’incontro. L’assessore Amati ha ringraziato con particolare gratitudine l’On. Pittella per la sua disponibilità e il dott. Prado per l’attenzione dimostrata verso la Regione Puglia, certo che le soluzioni tecniche individuate possano imprimere un’ulteriore accelerazione agli investimenti nel settore idrico in Puglia e possano costituire un esempio per le altre regioni interessate. L’incontro era stato convocato dall’onorevole Gianni Pittella su richiesta dell’assessore Amati proprio allo scopo di analizzare le modalità di attuazione dell’articolo 55 del regolamento attuativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, i cui criteri di applicazione sembravano essere inconciliabili con quelli imposti dalla normativa italiana in materia di servizi idrici. La Regione Puglia aveva già provveduto ad inviare a Bruxelles una relazione con la quale, oltre a descrivere le peculiarità della legislazione nazionale, era stato proposto un criterio di determinazione del Deficit di Finanziamento “Funding-gap” su scala d’Ambito e non per singolo investimento, come invece previsto dall’articolo 55.
Quest’ultimo infatti, disciplina i criteri di utilizzo del fondo relativamente ai cosiddetti “progetti generatori di entrate”, facendo riferimento a operazioni di investimento in infrastrutture il cui utilizzo sia soggetto a tariffe direttamente a carico degli utenti. I criteri di applicazione della norma però stabiliscono che l’analisi per la determinazione “dei proventi netti”, ovvero del Deficit di Finanziamento (Funding-gap ), avvenga per singolo investimento, ponendosi in contrasto con le modalità di gestione del SII, che in Italia deve avvenire per legge in base ad Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) definiti dalle Regioni, che stabiliscono costi e investimenti non per singolo investimento, come prevede la Commissione, ma sull’intero ambito territoriale. L’ATO definisce il Piano d’Ambito e la tariffa da applicare agli utenti in base ai costi di gestione del SII e agli investimenti che dovranno essere sostenuti dal Gestore. Dopo diversi incontri sull’argomento, si attendeva una risposta definitiva poiché si temeva che a fronte della richiesta pugliese di definire una procedura complessiva per l’insieme degli interventi programmati per il SII, nell’impossibilità tecnica di definire valutazioni esaustive per ogni singolo intervento, la Commissione puntasse comunque a far si che la valutazione complessiva non sia altro che la sommatoria delle singole valutazioni unitarie, di fatto vanificando e rendendo impraticabile la richiesta avanzata dalla Puglia.