“Noi combatteremo questa battaglia in favore della gestione pubblica del servizio idrico integrato che rappresenta una battaglia in favore della civiltà, della giustizia e dell’equità. Gestione pubblica non è sinonimo di scarsa qualità ma, oltre ad erogare un ottimo servizio, è anche un veicolo di giustizia in grado di far sì che anche il più piccolo paesino della regione possa ottenere gli stessi servizi delle grandi città, anche a scapito dei grossi guadagni. I numeri parlano: il nostro Acquedotto ha fatto investimenti per milioni di euro, ha approvato il Piano d’Ambito che prevede opere in tutta la regione per un miliardo e mezzo di euro, di cui 666 saranno investiti nei prossimi tre anni; relativamente alla tariffa, la Puglia occupa il 41 esimo posto in Italia nonostante paghi l’acqua alla Basilicata, grazie tra l’altro alle scelte assunte dal governo Fitto”.
“L’acquedotto Pugliese è appetibile per i privati in quanto strumento per creare reti a banda larga o per utilizzare i fanghi per i concimi; combatteremo col coltello tra i denti per far in modo che ciò non accada”: lo ha detto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati intervenendo ad una trasmissione di approfondimento giornalistico di una emittente televisiva pugliese.