Amati: “Combatteremo col coltello tra i denti per difendere la gestione pubblica dell’acqua”

“L’acquedotto Pugliese è appetibile per i privati in quanto strumento per creare reti a banda larga o per utilizzare i fanghi per i concimi; combatteremo col coltello tra i denti per far in modo che ciò non accada”: lo ha detto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati intervenendo ad una trasmissione di approfondimento giornalistico di una emittente televisiva pugliese.

“Noi combatteremo questa battaglia in favore della gestione pubblica del servizio idrico integrato che rappresenta una battaglia in favore della civiltà, della giustizia e dell’equità. Gestione pubblica non è sinonimo di scarsa qualità ma, oltre ad erogare un ottimo servizio, è anche un veicolo di giustizia in grado di far sì che anche il più piccolo paesino della regione possa ottenere gli stessi servizi delle grandi città, anche a scapito dei grossi guadagni. I numeri parlano: il nostro Acquedotto ha fatto investimenti per milioni di euro, ha approvato il Piano d’Ambito che prevede opere in tutta la regione per un miliardo e mezzo di euro, di cui 666 saranno investiti nei prossimi tre anni; relativamente alla tariffa, la Puglia occupa il 41 esimo posto in Italia nonostante paghi l’acqua alla Basilicata, grazie tra l’altro alle scelte assunte dal governo Fitto”.

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Fabiano Amati

Nato a Fasano, in provincia di Brindisi, il 18 ottobre 1969. Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, svolge la professione di Avvocato. E’ attualmente Assessore Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della regione Puglia.