Sarà presentato domani, giovedì 6 maggio, alle ore 18.00, presso la libreria Laterza a Bari (in via Sparano, 136), il libro intitolato “La Puglia e il suo Acquedotto”, di Michele Viterbo, un testo risalente al 1954 che l’assessorato regionale alle Opere Pubbliche ha provveduto a far ristampare in quanto insostituibile patrimonio storico – culturale per l’intera Puglia. Alla presentazione parteciperanno l’assessore Amati, autore della prefazione della nuova edizione del testo di Viterbo, il giornalista Massimiliano Scagliarini, che si è occupato della postfazione del libro, ripercorrendo gli ultimi 50 anni di storia dell’Acquedotto Pugliese, e Vito Antonio Leuzzi, storico e direttore dell’Ipsaic.
“Da quando ho avuto il privilegio di leggere questo autentico monumento della nostra storia – ha detto l’assessore Amati – il mio rapporto con la risorsa acqua, con lo spazzolino da denti e con le abitudini quotidiane è completamente cambiato. Ho pensato di far ristampare questo testo e di distribuirlo a tutte le biblioteche e le scuole della regione proprio perché credo sia importante conoscere la storia del nostro Acquedotto, una storia di giustizia e di equità che rappresenta il passaggio alla civiltà. Fino al 24 aprile del 1915 infatti – ha spiegato – giorno in cui in Piazza Umberto a Bari zampillò l’acqua per la prima volta, soltanto i ricchi avevano il privilegio di attingere a cisterne private; i poveri invece prendevano l’acqua da vasche comuni che, oltre ad acqua piovana, introitavano di tutto, procurando malattie come il colera. Tutto questo successe fino a quando un ingegnere geniale e visionario, Camillo Rosalba, non si rese conto della necessità di prendere l’acqua da Caposele. Il liberale Giolitti poi revocò la concessione per lo sfruttamento delle sorgenti a Zampari per istituire il Consorzio per l’Acquedotto Pugliese. Oggi – ha concluso l’assessore alle Opere Pubbliche – il Governo nazionale vuole privatizzare la gestione del servizio idrico integrato, cosa contro cui combatteremo, come spesso diciamo, col coltello tra i denti”.