Prosegue il dialogo tra la Regione Puglia e l’Ilva di Taranto sul possibile utilizzo da parte di Ilva di acqua proveniente dall’impianto Bellavista di Taranto, anziché di quella destinabile al potabile prelevata dal Sinni. Un nuovo incontro tecnico, convocato dall’assessore Fabiano Amati, si è svolto questa mattina a Bari presso l’assessorato regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, proprio per discutere sulla messa in esercizio dell’impianto di affinamento Bellavista di Taranto che, in caso di accordo tra tutte le parti, permetterebbe di risparmiare i 250 litri al secondo di acqua destinata all’uso potabile, che l’Ilva preleva dal Sinni per le proprie attività, ed alimentare così la Diga Pappadai. L’Ilva compenserebbe il mancato prelievo dell’acqua dal Sinni utilizzando il quantitativo necessario dall’impianto di super affinamento Gennarini Bellavista, che sarebbe gestito da Acquedotto Pugliese, con un contributo economico da parte di Ilva.
Hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici della provincia di Taranto Costanzo Carrieri, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Taranto Alfredo Spallato, il Direttore generale di Aqp Massimiliano bianco, il Dirigente dell’Ilva di Taranto Girolamo Archinà e dirigenti della Regione Puglia.
“Abbiamo individuato la necessità di un confronto tecnico bilaterale tra Ilva e Acquedotto Pugliese – ha spiegato l’assessore Amati – per verificare i costi di gestione dell’impianto per quantificare l’eventuale contributo che l’Ilva dovrà versare in cambio dei 250 litri al secondo che proverranno dall’impianto di affinamento. Intanto, sarà necessario realizzare una rete di distribuzione interna allo stabilimento Ilva, rispetto al quale chiederemo al Dipartimento nazionale di Protezione civile di poter utilizzare le economie risultanti dal progetto per la costruzione degli impianti di super affinamento Gennarini e bellavista. Il confronto tra le parti dunque sta continuando e ci riuniremo nuovamente il prossimo 7 febbraio per determinare le ulteriori iniziative”.