“Sempre a proposito di cialtroneria”: così l’assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati annuncia l’invio del terzo telegramma all’indirizzo dei Ministri dell’Economia Giulio Tremonti e per gli Affari regionali Raffaele Fitto, che non hanno provveduto ad inviare risposta ai precedenti solleciti circa la mancata erogazione da parte del Governo nazionale dei contributi pluriennali per la realizzazione del potabilizzatore di Conza della Campania. Amati scrive nel suo telegramma numero tre: “Nonostante solleciti rilevo almeno scortesia per mancata risposta Ministri Tremonti et Fitto, ribadendo compiacimento per risposta tempestiva Ministro Altiero Matteoli. Puglia est pronta utilizzare risorse assegnate, vostro silenzio cagiona grave danno per mancata realizzazione opera et per immagine pubblica amministrazione. Spero di non scrivere altro telegramma settimanale protesta et resto in attesa pronta et efficiente risposta. Ossequi et saluti”.
“Trovo quantomeno vergognoso – ha commentato Amati – che i Ministri Fitto e Tremonti non abbiano voluto trovare il tempo per rispondere agli svariati solleciti giunti da me e dall’assessorato che rappresento. Dopo infatti aver inviato una prima lettera per richiedere un incontro urgente e dopo l’inizio, ormai due settimane fa, della mia protesta che si sta esplicitando con l’invio di un telegramma a settimana, i Ministri, ad eccezione di Matteoli, non hanno provveduto a rispondere in alcun modo. Vorrei loro ricordare che un semplice chiarimento in merito alla questione, rappresenterebbe quantomeno un’azione di responsabilità in quanto stiamo parlando di fondi a cui la nostra regione ha diritto di accesso e della realizzazione di un’opera di fondamentale importanza per l’approvvigionamento idrico della Puglia e dei pugliesi per la cui costruzione l’Acquedotto pugliese è impegnato in base ad un progetto approvato con delibera Cipe del 2006 e finanziato con una assegnazione di contributi pluriennali per 39 milioni di euro”.
Con delibere CIPE n°108 e n°145, rispettivamente del 29 marzo e 17 novembre 2006, confermative dell’approvazione del progetto per la realizzazione dell’impianto di potabilizzazione di Conza, dell’importo di 53 milioni di euro, sono stati assegnati ad Acquedotto Pugliese (AQP spa) 39 milioni di euro, fermo restando che, per la residua somma, pari a 14 milioni di euro, vi provvedesse l’AQP spa con propri fondi, in qualità di gestore del S.I.I. nella Regione Puglia.
Il 4 aprile 2007 con nota prot. n°5/segr, il Ministero delle Infrastrutture, Dipartimento per la Programmazione ed il Coordinamento dello Sviluppo del Territorio, per il Personale ed i Servizi Generali, richiedeva la compilazione della scheda per l’autorizzazione all’ utilizzo dei contributi pluriennali. In ossequio alla scadenza fissata con la nota, il 20 aprile 2007, AQP inviava la scheda debitamente compilata chiedendo che le somme fossero erogate secondo la modalità “dell’attualizzazione”.
A distanza di oltre tre anni AQP, pur avendo aver puntualmente adempiuto a tutte le richieste ricevute e ripetutamente sollecitato la conclusione del procedimento, non ha ancora avuto l’erogazione dei fondi previsti nella delibere CIPE in oggetto.
In particolare, i fatti che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni possono essere sintetizzati come segue:
· nel giugno 2007 AQP, in ragione del finanziamento assentito per il tramite delle su citate delibere CIPE e rassicurazioni ricevute circa il tempo necessario per l’ erogazione dei fondi, ha pubblicato il bando di gara per selezionare il Soggetto che avrebbe dovuto progettare e realizzare l’opera. Tale decisione ha rappresentato una scelta obbligata in quanto il potabilizzatore di Conza costituisce un intervento strategico per l’ approvvigionamento primario della Puglia, Regione storicamente “sitibonda” che è costretta a far fronte ad oltre il 75% del proprio fabbisogno idrico-potabile con risorse che provengono da fuori Regione. Si evidenzia, infatti, che l’opera in oggetto ha una capacità di punta di circa 1.500 litri al secondo in grado di soddisfare mediamente quasi il fabbisogno dell’intera provincia di Foggia (circa 670 mila abitanti).
· dopo l’invio della scheda nell’aprile 2007, nonostante i ripetuti solleciti effettuati telefonicamente, via e-mail e tramite visite a funzionari incaricati dal Ministero delle Infrastrutture, questa Società non ha avuto alcuna notizia fino al gennaio 2009, quando Le è stato chiesto, verbalmente, di inviare nuovamente la scheda sulla modalità di erogazione dei contributi al fine di aggiornarla alla luce del tempo trascorso.
· il 5 febbraio 2009, questa Società ha inviato la scheda aggiornata, evidenziando che vista la strategicità dell’opera aveva esperito le procedure di gara e, pertanto, ogni ulteriore ritardo, nell’autorizzazione all’erogazione dei fondi, avrebbe provocato danni economici ad AQP se costretto ad anticipare somme nei confronti del Soggetto aggiudicatario.
· Purtroppo, anche questa volta nulla è accaduto, nonostante AQP abbia continuato ad effettuare tutte le possibili azioni di sollecito. A giugno 2009, si è venuti a conoscenza, sempre verbalmente, che la richiesta di autorizzazione all’utilizzo dei fondi mediante la modalità “attualizzazione” aveva effetti peggiorativi sui saldi di bilancio e che l’unico modo per ricevere le somme era quello di inviare una nuova richiesta, chiedendo l’ autorizzazione secondo la modalità “erogazione diretta”. Tale modalità, comunque, avrebbe previsto l’erogazione cumulata dei contributi annuali a partire dal 2006, anno di assegnazione.
· l’11 giugno 2009, AQP inviava nuovamente la scheda di autorizzazione assecondando la richiesta pervenuta, sebbene questa comportasse dei costi aggiuntivi per la Società che si vedeva costretta ad accollarsi gli oneri finanziari necessari per garantire l’approvvigionamento delle risorse finanziarie in linea con l’avanzamento dei lavori e, quindi, anticipatamente rispetto all’erogazione di contributi. Nella nota di trasmissione della scheda fu, anche, segnalato che nell’agosto 2008 si era provveduto a sottoscrivere il contratto con il Soggetto che si era aggiudicato la gara di appalto e che il protrarsi delle operazioni di consegna dei lavori avrebbe potuto comportare l’esborso di maggiori somme per AQP, che preannunciava azione di rivalsa.
· Il 15 luglio 2009, AQP ha ricevuto la nota n° 29101, con cui il Capo della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture, confermava la disponibilità delle somme destinate alla realizzazione del potabilizzatore di Conza e ribadiva che l’ unico controllo pendente riguardava la modalità di erogazione dei fondi.
· In conseguenza dell’anzidetta conferma, in data 4 agosto 2009 AQP ha provveduto alla consegna dei lavori, anche in considerazione del rischio riveniente dalla minacciata azione legale da parte del Soggetto aggiudicatario.
· Il 26 marzo 2010, con nota prot. 3430, il Direttore Generale del Dipartimento per lo Sviluppo del Territorio, la Programmazione ed i Progetti Internazionali del MIT richiedeva un nuovo aggiornamento della scheda per rimodulare il piano delle erogazioni in base al tempo trascorso dall’ultimo invio. In tal modo, del tutto inaspettatamente, veniva “riavviato” l’iter procedimentale finalizzato alla erogazione del contributo (39 milioni di euro)
· Il 29 marzo 2010 AQP provvedeva ad inviare l’aggiornamento richiesto.
A questo punto la situazione è diventata assolutamente insostenibile in quanto AQP ha già anticipato 3,1 milioni di euro occorse per attività propedeutiche alla realizzazione dell’opera (progettazione, espropri, archeologia ecc.). Inoltre deve far fronte alla corresponsione del primo rateo per lavori, già maturato, dell’importo di 3,8 milioni di euro. In prosieguo dovrebbe provvedere, con cadenza bimestrale, alla liquidazione dei successivi certificati di pagamento dell’importo di circa 4 milioni di euro ciascuno, sino al completamento dei lavori e, quindi, sino alla concorrenza di 53 milioni di euro.
Si evidenzia che le ingenti somme che AQP ha sin qui anticipato per consentire il buon esito delle attività costruttive e l’utile prosieguo dei lavori, senza ulteriori aggravi di costi – facendosi anche carico della quota pubblica – rischia di compromettere seriamente analoghi investimenti destinati alla realizzazione di opere ugualmente strategiche ed indifferibili per l’alimentazione idrica della Regione.
Si sottolinea che qualora non dovesse essere erogata tempestivamente la somma già a suo tempo concessa con le citate delibere CIPE (39 milioni di euro) e Aqp dovesse, quindi, con propri fondi, continuare ad anticipare le somme che matureranno con il susseguirsi degli stati di avanzamento lavori, sarebbe costretta a sospendere tutti gli interventi in itinere, finalizzati alla realizzazione di nuove opere finanziate con fondi comunitari e, pro quota, con fondi propri, oppure, in assenza di certezze circa i tempi di effettiva erogazione delle somme, Aqp potrebbe essere costretta a sospendere i lavori del potabilizzatore di Conza con i conseguenti, prevedibili danni che ne conseguirebbero (azione risarcitoria dell’appaltatore).
Si segnala, infine, che con nota del 21 giugno 2010, l’assessore Amati ha sollecitato i Ministri Tremonti, Matteoli e Fitto sull’argomento; a causa di mancato riscontro, il 5 luglio scorso Amati ha inviato un primo telegramma di protesta scrivendo: “Spiace constatare che non ha sortito effetti ennesimo sollecito del 21 giugno 2010 (prot. n. 601/sp) su finanziamento potabilizzatore Conza (delibera cipe n.108 e 145 del 2006). Sottrarre Puglia da accuse di inerzia et superficialità est mia premura. Da oggi un telegramma per settimana scandirà mia protesta e vostro inadempimento. Ossequi et saluti”.
Il 12 luglio, a distanza di una settimana, il secondo telegramma: “Riferimento finanziamento potabilizzatore Conza della Campania (delibera Cipe n.108 e 145 del 2006). Nostre plurime sollecitazioni riscontrate solo da Ministro Matteoli, che ringraziamo, pronto disporre finanziamento dopo nulla osta Ministero Economia e Finanze. Spiace constatare mancata risposta Ministri Tremonti et Fitto nostri solleciti. Puglia est pronta spendere risorse assegnate, chiediamo Ministro Tremonti compimento proprio dovere cum meno inerzia et più attenzione et Ministro Fitto spendita propria autorevolezza su questione”.
Oggi Amati ha inviato il terzo telegramma di protesta.