Autonomia, sei Consiglieri: “Nostra mozione passa per un soffio. Eppure diceva un no chiaro a progetto del nord contro sud”

“È passata per un soffio la nostra mozione per contrastare l’autonomia del nord. Eppure era l’unica a dire un no chiaro al progetto del nord contro il sud, quello per intenderci che toglierebbe alla Puglia 682 milioni di euro all’anno dal fondo sanitario, soffermandosi solo sull’Iva. Sarà che praticare le decisioni chiare non si addice al più comodo indecisionismo politico”.

Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Ruggiero Mennea, Gianni Liviano, Donato Pentassuglia, commentando l’esito del voto di oggi in Consiglio regionale sulla così detta autonomia differenziata.

L’autonomia di cui stiamo parlando non è un convegno di costituzionalisti, o un meccanismo di semplificazione oppure un diversivo per posizionamenti politici più o meno scaltri. Si tratta di una proposta lombardo-veneta da contrastare con forza, perché mira a prendersi funzioni per trattenere nelle regioni del nord un maggiore gettito fiscale prodotto. Ove passasse, solo per la Puglia significherebbe perdere 682 milioni all’anno limitandosi a considerare l’Iva sanitaria.

Il bello è che c’è qualcuno che prova a giustificare le istanze autonomiste sulla base di una presunta efficienza del nord, che se fosse vero e a tutto concedere significherebbe la necessità di minore autonomia per sottrarre l’Italia dalla condizione di sud dell’Europa.

E nemmeno si può dire che il nord paga più tasse, perché tale calcolo si effettua sulla pressione fiscale rispetto al PIL territoriale e non utilizzando il metodo truffaldino del valore assoluto. Ne deriva, secondo i dati della Banca d’Italia, che le entrate dello Stato rispetto al PIL territoriale sono il 49,5 % per la Lombardia, il 48,3 % per la Puglia, il 48% per l’Emilia Romagna, il 47,7% per il Piemonte, il 47,4% per la Campania, il 45,9% per la Toscana, il 45,3% per la Calabria, il 45,3% per la Sicilia è il 45,1% per il Veneto.

Dopo aver letto questa graduatoria – concludono – sembra ancora che si possa giustificare tutto ciò che vogliono far accadere e magari mettere un silenziatore sulla proposta del nord a danno del sud?”.

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Fabiano Amati

Nato a Fasano, in provincia di Brindisi, il 18 ottobre 1969. Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, svolge la professione di Avvocato. E’ attualmente Assessore Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della regione Puglia.