“In quale stato si trovano le gallerie idrauliche sotterranee site nel quartiere San Paolo di Taranto e utilizzate da ILVA per scopi industriali, che potrebbero rappresentare un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini? A seguito delle numerose compagne di stampa e delle innumerevoli richieste e sollecitazioni rivolte agli organi competenti da parte di una task force regionale appositamente costituita per far fronte alla criticità, quali iniziative a tutela della pubblica e privata incolumità sono state assunte o si intende intraprendere?
E ancora, con riferimento alla funzionalizzazione e messa in esercizio dell’impianto di ultraffinamento Gennarini-Bellavista, che potrebbe rappresentare un veicolo di consistente risparmio di risorsa idrica e conseguente integrazione della domanda potabile ed irrigua, cosa si sta facendo, alla luce anche dell’imminente pericolo di definanziamento che si sta correndo?”
A chiederselo il consigliere regionale Fabiano Amati, che questa mattina ha scritto una lettera al presidente della V commissione consiliare Donato Pentassuglia per la convocazione urgente in audizione in sede di commissione consiliare degli assessori regionali competenti (compresi I responsabili dei diversi servizi), del Comune e della Provincia di Taranto, dell’Autorità di Bacino della Puglia, dell’Autorità Idrica Pugliese, di AQP S.p.A. e di ILVA S.p.A..
“Ricordo, infatti, (se ve ne fosse la necessità!) – dice Amati – che le condotte ILVA, le cui interferenze con la stabilità del suolo e sottosuolo e con le condizioni di generale sicurezza dei cittadini non sono ancora del tutto chiare, attraversano un intero quartiere della città di Taranto, già peraltro interessato da un crollo, nonché una scuola regolarmente frequentata da studenti.
Inoltre, trovo necessario ribadire che l’avvio in esercizio dell’impianto di super affinamento Gennarini-Bellavista di Taranto permetterebbe di sostituire con acque ultra affinate quelle prelevate dallo schema idraulico del Sinni e del Tara, attualmente utilizzate da ILVA, e di invasare, con la risorsa risparmiata, la Diga del Pappadai (in fase di collaudo), consentendo così di mettere in funzione una grande opera utile ad integrare la richiesta di acqua sia potabile che utilizzata per scopi irrigui.
Auspico, quindi, che il sempre attento presidente della V commissione consiliare Donato Pentassuglia voglia dar seguito quanto prima alla mia richiesta di convocazione in audizione degli assessori e dei servizi regionali competenti, della Provincia e del Comune di Taranto, dell’Autorità di Bacino della Puglia, dell’Ilva S.p.A , dell’Aqp e dell’Autorità idrica pugliese al fine di ottenere aggiornamenti, ulteriori informazioni e prossimi impegni su due questioni fondamentali che riguardano l’assoluta priorità di tutela della incolumità dei cittadini e l’altrettanto prioritaria esigenza di risparmio di una risorsa scarsa e preziosissima come quella idrica, che partendo da Taranto può aiutare tutta la Puglia meridionale.”