Sarebbe bastata l’esperienza, compresa quella di Fitto che qualche anno fa sosteneva le attuali ragioni del governo Vendola, per comprendere che la gestione della risorsa idrica non può essere affidata ai privati, soprattutto in Puglia». Lo afferma l’assessore regionale pugliese alla Opere Pubbliche, Fabiano Amati, a proposito all’approvazione
alla Camera del dl Ronchi e sulle norme del provvedimento relative ai servizi idrici. «Mi tocca disturbare Leonardo da Vinci – afferma – per definire ciò che è accaduto oggi alla Camera: ‘Se vuoi trattare dell’acqua consulta prima l’esperienza e poi la ragionè. »La gestione privata della risorsa idrica – afferma ancora – fa perdere alla stessa il suo valore di bene pubblico, perchè la modalità distributiva fa perdere alla risorsa la sua qualità, facendola soggiacere agli schemi industriali piuttosto che alla soddisfazione dei primi bisogni umani, come è appunto quello di dissetarsi«. »Il nostro compito adesso – afferma ancora – consiste nel portare avanti l’impugnazione dinanzi alla Corte costituzionale e coinvolgere tutte le Regioni e i Comuni italiani nella stessa iniziativa«. »Nelle prossime settimane, infatti – conclude – unitamente all’Anci Puglia, promuoverò un’iniziativa nazionale in Puglia proprio sul tema acqua e art. 15 del decreto salva infrazioni«.