“Credo ci sia la necessità di invertire l’ordine delle priorità date ai tre livelli problematici emersi nel corso del dibattito consiliare, eleggendo a primo problema quello dell’Ato unico, e poi affrontare le problematiche di Grottelline e Coversano. Altrimenti, non riusciremo a dare la giusta armonia ai nostri punti di vista e penseremo erroneamente di poter suddividere i problemi e piegarli al nostro punto di vista. E’ chiaro infatti che la decisione sull’Ato unico faccia assumere determinazioni di un certo tipo su Conversano e Grottelline , la decisione invece che predilige la presenza di sei Ato orienta verso altre prospettive. Il consiglio regionale dovrebbe assumere la consapevolezza che l’indicazione della Governance sui rifiuti non rappresenta una questione irrilevante, soprattutto con riferimento alla soluzione dei problemi che ci troviamo ad affrontare. E non lo è perché tra qualche anno ci troveremo di fronte ad un’organizzazione del mondo e della civiltà che ci porterà ad avere un sistema di governance a larga scala e la vicenda dell’acqua, che in Puglia è la trasformazione di una disgrazia in grazia, dovrebbe essere indicativa per comprendere quanto questo sguardo “lungo” potrebbe essere utile.
Per raggiungere un nuovo sistema di governace c’è bisogno di un lungo processo che punti, di qui ai prossimi anni, a riorganizzare su larga scala e sull’intero territorio regionale la gestione dei rifiuti, ad evitare che parti del territorio si sentano aggrediti ingiustamente in virtù di una storia antica che li vedeva destinatari di un impianto che rappresenta un grave nocumento.
Nello specifico, per quanto riguarda la vicenda di Grottelline, leggendo gli atti, si evince che siamo di fronte a problenatiche di richio idrogeologico certificate, in assenza degli interventi giusti. Al cospetto allora di un impedimento tecnico amminsitrativo di livello superiore rispetto ad ogni pianificazione come il rischio idraulico, amministrativamente direi che stiamo fotografando (usando un termine dell’assessore Nicastro) ciò che amministrativamente non può essere fotografato.
Lo stesso ragionamento vale per quanto rifuarda Conversano, con riferimento alle incertezze derivanti dal sequestro della magistratura.
Se questo dunque è il dato di contesto ad orientare e, poiché non possiamo ora immaginare di sovvertire lo stato del piano, sarei dell’idea di tranquillizzare peró le popolazioni. Aggiungerei quindi che l’individuazione e l’autorizzazione dell’impianto di Grottelline non potrà avvenire prima che siano valutate ed eventualmente completate le opere di mitigazione, salvo che nel frattempo una diversa organizzazione amministrativa degli Ato unico non renda possibile l’utilizzo preferenziale di altri impianti.
Con riferimento a Conversano invece, è necessario che qualora ogni Autorità competente dovesse riscontrare problemi e difficoltà, alcuni dei quali già oggi sono presenti in virtù dell’iniziativa della magistratura, sia consigliabile disporre lo stralcio dell’impianto così come individuato dal Piano, sostituendo le necessità derivanti dal suo utilizzo con altri impianti siti ed in esercizio sull’intero territorio regionale, qualora ed auspicabilmente una diversa organizzazione amministrativa degli ATO (unico) renda possibile il loro utilizzo.
Queste soluzioni, lasciando immuni le volontà regionali sui sei ATO, che in questo momento mi sembra prevalente, danno garanzie alle comunità locali e il senso della profondità della prospettiva di questo consiglio regionale.”