AVVERTENZE PER LA LETTURA DI QUESTO CAPOLAVORO DI MENZOGNA:
Noi abbiamo le e-mail con cui i tecnici del Ministero sin dal luglio scorso esprimevano parere favorevole al piano di rientro presentato dalla Regione Puglia.
Ciò che è successo non lo sappiamo.
In ogni caso: chi volesse la documentazione non deve far altro che richiedermela.
QUESTION TIME:
PRESIDENTE. L’onorevole Franceschini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01288, concernente orientamenti del Governo in merito all’accordo volto ad assicurare l’equilibrio economico-finanziario del comparto sanitario della regione Puglia.
DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, signor Ministro, la regione Puglia ha predisposto un piano di rientro, come altre regioni italiane, ma, a differenza di esse, non per un problema di disavanzo, ma per un problema di parametri del Patto di stabilità.In osservanza a questo, adempiendo a tutti gli obblighi previsti dalle norme, il 28 e 29 luglio è stato concordato con il Ministero il contenuto del piano di rientro. Ciò è stato confermato il 12 ottobre scorso, come risulta da un verbale in cui tecnici del suo Ministero attestano che il piano di rientro della regione Puglia ha tutti i requisiti richiesti.Nonostante ciò, il Governo – a differenza di quanto fatto nei confronti delle altre regioni – sia attarda e continua a non voler firmare quel piano di rientro, con tutte le conseguenze che vi sono, compresa quella di avere superato, in questo modo, il termine previsto dalla legge. Vorremmo, quindi, sapere perché il Governo non firma il piano.
PRESIDENTE. Il Ministro della salute, Ferruccio Fazio, ha facoltà di rispondere.
FERRUCCIO FAZIO, Ministro della salute. Signor Presidente, onorevole Franceschini, la regione Puglia risulta aver violato, nel 2006-2008, il Patto di stabilità, con conseguente obbligo di redazione del piano di rientro.Per consentire l’ottemperanza a questo indispensabile adempimento, nel patto della salute 2009 è stato indicato il termine del 30 luglio per la stipulazione del relativo accordo.La mancata sottoscrizione entro questa data è dipesa dalla circostanza che il piano, in fase istruttoria, non è stato ritenuto, dai tavoli tecnici di monitoraggio, adeguato e idoneo a riorganizzare e riqualificare il servizio sanitario regionale.In questa situazione – tenendo anche conto del decreto-legge n. 125 del 2010, che ha differito al 15 ottobre 2010 il termine per la firma – con nota del 4 agosto 2010, indirizzata alla regione Puglia, i Ministri interessati hanno espresso la disponibilità del Governo alla conclusione dell’iter, a condizione che la regione stessa – in riferimento alle norme delle leggi regionali n. 27 del 2009 e n. 4 del 2010, oggetto di impugnativa di fronte alla Corte costituzionale – sospendesse, entro il 6 agosto, i procedimenti amministrativi volti all’attuazione delle medesime, sospendesse queste leggi entro il 30 settembre con legge regionale, non emanasse ulteriori provvedimenti, anche legislativi, riguardanti la medesima materia ed integrasse il piano di rientro con le necessarie misure compensative sul piano finanziario nel caso di pronuncia della Corte costituzionale favorevole alla regione.Questa condizione, nel presupposto che i contenuti più generali del piano di rientro fossero adeguatamente integrati e migliorati, è stata ritenuta dal Governo indispensabile per non vanificare il processo di razionalizzazione della spesa e il miglioramento assistenziale legato al piano di rientro.Il 28 settembre e il 12 ottobre si sono tenute due riunioni tecniche, finalizzate a valutare tanto il piano di rientro, quanto le norme adottate dalla regione per attuare le richieste del Governo sopramenzionate. Da queste riunioni tecniche è emerso che, pur in presenza di una sostanziale coerenza degli interventi sanitari proposti, non è stato risolto il problema connesso alle avviate procedure di stabilizzazione del personale, stante tra l’altro la clausola della legge regionale n. 12 del 2010, che lascia fermi i provvedimenti amministrativi deliberati e già avviati alla data del 6 agosto 2010.Con riguardo a quest’ultima disposizione, i rappresentanti regionali della Puglia – nel precisare che la clausola è stata introdotta su indicazioni dell’avvocatura regionale – non hanno escluso che i provvedimenti attuativi, assunti in data anteriore al 6 agosto, abbiano continuato a produrre effetti.Da quanto detto, quindi, appare elusa la richiesta governativa di sospensione in attesa della sentenza della Corte costituzionale, sicché, il gruppo tecnico interministeriale ha ribadito la propria valutazione di non conformità alla legge regionale n. 12 del 2010 rispetto alle indicazioni fornite ai tre Ministri.In questa situazione, da parte governativa, si sta valutando l’opportunità di concedere alla regione Puglia, ai sensi del già citato decreto-legge n. 125 del 2010, ulteriore tempo – non oltre il 15 dicembre 2010 – per integrare, con adeguati correttivi, la documentazione già inviata al fine di procedere con la sottoscrizione dell’accordo con il piano di rientro.
PRESIDENTE. L’onorevole Franceschini ha facoltà di replicare.
DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, signor Ministro, la sua risposta è del tutto insoddisfacente, burocratica ePag. 86copre una verità politica, purtroppo. Pochi giorni fa, ho avuto un incontro a Bari con tutti i nostri parlamentari della regione Puglia e gli amministratori regionali, e ho avuto modo di approfondire che emerge con chiarezza che vi è stata una volontà politica che è andata ben oltre le intese di merito che sono state fatte con le competenti strutture ministeriali, le quali hanno riconosciuto che il piano di rientro è perfettamente in linea con i parametri imposti dalla normativa, dalla legge e dagli accordi con le precedenti regioni.In riferimento a ciò che lei ha detto, con nota del 6 agosto, il presidente della regione Puglia ha sospeso l’adozione di tutti gli atti deliberativi sui punti fatti oggetto di osservazione dal Governo.Qui siamo di fronte ad un altro problema, di una gravità politica assoluta: mentre con altre regioni – ultima la regione Piemonte – in situazioni ben più complicate e complesse è stato seguito un iter veloce che ha portato alla firma del piano di rientro, in questo caso il Governo ha fatto una valutazione politica: poiché esiste una regione del Mezzogiorno che è stata governata bene, che ha dimostrato che ci può essere buongoverno anche nel Mezzogiorno e che è governata da una coalizione di centrosinistra, si è scelto, un’altra volta, di usare due pesi e due misure, violando quell’equilibrio istituzionale che il Governo – nel rispetto delle norme – dovrebbe sempre avere, e si è usato ogni argomento per ostacolare la firma di quel piano di rientro.Se questo continuerà ad avvenire, le conseguenze saranno sui cittadini pugliesi, sul sistema della sanità, ma, complessivamente, su tutti i cittadini pugliesi, perché la mancata firma di quel piano di rientro comporterà una minore entrata per la regione Puglia di 550 milioni di euro. Se questo avvenisse per la vostra scelta – non soltanto di violare l’equilibrio e l’uguaglianza di trattamento che ci deve essere nei confronti tutte le regioni italiane – le conseguenze ricadrebbero sui cittadini pugliesi e sui malati pugliesi, anche su quelli che hanno votato per la destra(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).