Presidente Fabiano Amati (Pd), nella «coalizione dei pugliesi» ritorna il dibattito sul piano casa?
«Non appena la sinistra fa la sinistra, occupandosi di argomenti per mettere piatti a tavola, tutelare l’ambiente e assicurare la legalità, ossia il Piano Casa, una coalizione conservatrice rosso-bruna si mette in cammino per conservare povertà, inquinamento e trucchi. Questo è lo stato della discussione; ma a parte il noto “situazionismo” di Emiliano, che lo porterebbe pure a fare il morto ai funerali se questo non gli togliesse il gusto di leggere i necrologi, il consiglio ha per fortuna una larga maggioranza di consiglieri equilibrati per approvare al più presto la mia proposta o quella che la Giunta regionale, bontà sua, vorrà presentarci».
Sul tema Emiliano definisce Lacatena “di sinistra”, mentre la maggioranza come “proattiva all’edilizia”.
«Lo definisce così incorrendo in una gaffe con un attacco esplicito a Decaro. Dice di essere stato ammaliato dal capogruppo di Forza Italia per via di un emendamento al Piano Casa, con cui si vietava la monetizzazione degli standard e che questo fosse un atto di sinistra innanzitutto, quell’emendamento fu approvato con Emiliano assente e quindi fu amore in contumacia. A ciò si aggiunga che qualche settimana dopo su richiesta dei comuni pugliesi e innanzitutto dal Comune di Bari, presentai con Caracciolo un emendamento abrogativo che il consiglio approvò con parere favorevole del Governo Emiliano».
Da cosa nasceva questo intervento legislativo?
«Dalla freccetta di Cupido scoccata dal capogruppo di Fi verso Emiliano andava pure a colpire i piccoli interventi e avvantaggiava quelli grossi, creando condizioni di disuguaglianza come si possa dire di sinistra una cosa che crea iniquità è cosa che dobbiamo ancora capire. Circa la maggioranza proattiva all’edilizia, Emiliano fa il caso del Comune di Bari e dei palazzi che nascerebbero come funghi, attaccando di fatto il sindaco di Bari che è uno dei pochi in Puglia che ha scelto con delibera come raccogliere i benefici del Piano Casa. E su questo credo ci sia più insofferenza politica che ragionevolezza».
Alla Gaber: il Piano Casa è di destra o di sinistra?
«È un programma di avanti, detto con De Gasperi. È un’idea di prosperità nel rispetto dell’ambiente e senza consentire che le persone si tolgano il cappello dinanzi a un amministratore comunale e dirigente dell’ufficio tecnico, dando slancio a un settore ad altissima densità di posti di lavoro».
L’assessore Maraschio?
«Ha presentato alla giunta un disegno di legge che ricalca la mia proposta, per cui salvo qualche riflessione aggiuntiva sulle percentuali di premialità potrebbe essere adottato come testo di riferimento. Ma lei, purtroppo, non ha alcuna autonomia decisionale, e il suo testo è fermo sull’uscio della giunta. E il bello di tutto questo è che la maggioranza rosso-bruna più il “situazionismo” di Emiliano urlano contro la proposta Amati-Caracciolo e reclamano il testo della Maraschio, senza nemmeno averlo letto. Della serie, più pregiudizio che giudizio».
Della maggioranza extra large alla Regione, se ne parlerà nel congresso del Pd?
«Il tema del congresso dovrà essere “L’opportunismo è cosa diversa dal cambiare idea”. Si cambia idea se si dice qual era la convinzione precedente e quella successiva. L’opportunismo è scegliere la parte verso cui pende il potere. Ovviamente si ha pudore nel dirlo così e la scelta viene chiamata “civismo”. E su questo ne vedremo delle belle, perché il Pd di Monopoli ha già un candidato sindaco per le prossime amministrative e non accetta i giochi di prestigio di Emiliano».
Intervista di MICHELE DE FEUDIS pubblicata su La Gazzetta del Mezzogiorno del 19 aprile 2022