Sono stati approvati a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, i due disegni di legge preliminari alla sottoscrizione del piano di rientro sanitario richiesto dal governo nazionale alla Regione. La maggioranza ha inserito in entrambi i testi una clausola che ne determina l’efficacia: l’emendamento, a firma dell’assessore Fabiano Amati, infatti, prevede che la loro validità legislativa cessi qualora l’accordo non venga più sottoscritto dal governo nazionale.
Con l’approvazione del ddl sugli adempimenti al piano di rientro 2010-2012, sono stati sospesi gli effetti della legge che fissa le modalità di transito di personale proveniente da aziende private operanti nel settore della sanità verso società a capitale pubblico costituite dalle ASL (internalizzazione).
Inoltre un impegno a revocare la norma è stato assunto dal Consiglio regionale con un successivo ordine del giorno a firma del presidente Nichi Vendola ed approvato a maggioranza dei presenti (con i partiti di governo hanno votato anche i consiglieri dell’Udc-Partito della Nazione, l’opposizione di centro destra non ha preso parte al voto).
Valutando che la legge ha consentito il miglioramento delle condizioni di vita e lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori e di produrre consistenti risparmi sul fronte della spesa, si chiede al governo nazionale di non inserire il blocco delle internalizzazioni tra le condizioni poste alla Regione per la sottoscrizione del Piano di rientro, con l’impegno da parte del Consiglio regionale a sopprimere immediatamente la norma legislativa
Completa il recepimento degli adempimenti il blocco al turn-over con il divieto per i direttori generali delle Asl, delle Aziende Ospedaliere e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di procedere alla stipula di nuovi contratti a tempo determinato o indeterminato sino a tutto il 2012 del personale medico, salvo casi di comprovata necessità.
Per quanto riguarda le strutture sanitarie private provvisoriamente o istituzionalmente accreditate, è stato sancito il divieto ad erogare prestazioni sanitarie eccedenti i tetti di spesa assegnati. Gli oneri derivanti dalle prestazioni già fornite saranno a carico del bilancio autonomo
Tutte queste misure che entreranno in vigore con la pubblicazione della legge sul bollettino ufficiale decadono qualora il piano di rientro che la Regione sta predisponendo non venga sottoscritto.
Identica percorso è stato individuato anche per il secondo disegno di legge approvato e che riguarda una misura finanziaria attraverso la quale il governo regionale ha istituito due riserve finanziarie a copertura delle perdite degli enti del sevizio sanitario regionale previste negli esercizi finanziari 2010 e 2011.
Per quanto riguarda l’esercizio corrente la provvista a copertura è di circa 63 milioni di euro, somma reperita con una compressione degli stanziamenti imputati su diversi capitoli del bilancio 2010. Per l’anno successivo la provvista individuata è di circa 35 milioni di euro e rinviene dalla diminuzione sugli impegni di spesa da operare e dalla diminuzione degli interessi debitori. Anche in questo caso gli effetti legislativi decadranno, con il ripristino dei capitoli di bilancio, in caso di mancata sottoscrizione del patto.