“La vicenda di Grotteline e Contrada Martucci si interseca con la decisione di istituire un ATO unico regionale. Nel mio gruppo politico l’argomento è dibattuto, ognuno con le sue buone ragioni, ma mi sembra impossibile sostenere le proposte delle comunità locali su Conversano e Spinazzola senza procedere all’istituzione di un ATO unico regionale, dotato di personalità giuridica, ed aprendosi all’utilizzo delle nuove tecnologie: la scienza e l’innovazione non può essere paralizzata da timidezze e paure.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, in vista dell’esame e approvazione in Consiglio regionale del Piano dei rifiuti, previsto per la seduta di domani.
“È chiaro che rispetterò le decisioni che la maggioranza e il mio partito riterranno di assumere, ma nel frattempo mi appello ad un supplemento di riflessione tecnico-scientifica per giungere alla decisione che auspico.
Sono dell’opinione che le esigenze rappresentate dai Cittadini, in particolare per Contrada Martucci e Grottelline, debbano essere accolte, perché c’è un’alternativa plausibile; essa insiste nell’apertura all’ipotesi dell’ATO unico regionale e alle nuove tecnologie. Altrimenti il Piano dei rifiuti, ‘fotografia’ dell’esistente, non sarebbe in grado di pianificare la chiusura del ciclo dei rifiuti, qualora pretendesse di tenere assieme le istanze dei territori con la decisione di confermare il governo dei rifiuti in sei ambiti territoriali ed escludendo il ricorso alle nuove tecnologie.
Inoltre. La soluzione dell’ATO unico regionale è propagandata in questi giorni anche dalla Regione Liguria, che dopo l’Emilia Romagna (e non so quale altra regione) ha scelto questa modalità organizzativa a mio parere innovativa. Mi spiacerebbe che in Puglia, regione ‘campione’ dell’unicità di gestione nei servizi pubblici (basti prendere come esempio il servizio idrico integrato), si perdesse una buona occasione per sperimentare – anche nei rifiuti – una soluzione di gestione unitaria.”