“Sia chiaro! All’unanimità dei voti, il Consiglio regionale pugliese si è assunto l’onere, ordinariamente non proprio, di salvare dalla condizione di dissesto alcuni enti pubblici, ed in particolare il Comune di Lecce, a causa degli oneri posti a suo carico per la realizzazione della tangenziale est. La norma di ulteriore finanziamento per opere finanziate con fondi ex Agensud, per chiudere le operazioni di contabilizzazione e saldo, al cospetto di maggiori oneri rispetto all’iniziale base d’asta, atteneva alla competenze funzionale della Giunta regionale e non necessitava di un provvedimento legislativo, c.d. legge provvedimento. Il Consiglio regionale l’ha fatto tuttavia con piena consapevolezza e per supplire a dubbi e tentennamenti amministrativi, perché il salvataggio di un ente pubblico, quale che sia e da qualunque ‘colore’ politico venga governato, attiene ai compiti di un legislatore regionale responsabile.”
Lo ha dichiarato il Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento ad una norma della legge di assestamento di bilancio approvata ieri, e spiegando il motivo del ritiro di un sub emendamento da egli stesso presentato.
“Avevo presentato un sub emendamento che sarebbe stato in grado di ‘ammazzare’ gli intenti della norma proposta, nella sua formulazione originaria, esponendo alcuni enti pubblici, ed in particolare il Comune di Lecce, a una condizione finanziaria molto problematica. Il motivo della presentazione del sub emendamento, tuttavia, atteneva alla necessità di conseguire la facoltà di spiegare all’aula il senso della norma proposta, che nella sua formulazione risultava incomprensibile, e per invitare il Governo regionale a fare uso parsimonioso delle c.d. leggi provvedimento; quelle cioè che servono ad attrarre, al potere legislativo del Consiglio regionale, competenze funzionalmente destinate all’amministrazione ordinaria.
Dopo aver spiegato la vicenda sottostante e i motivi della norma proposta, così come avevo avuto modo di conoscerli, ho provveduto a ritirare l’emendamento, affinché con il voto successivo – all’unanimità – potesse risultare che è stato il Consiglio regionale a risolvere – si spera definitivamente – il problema, assumendosi una competenza, e responsabilità, che non gli spetta in via ordinaria.”