Un referendum tra gli iscritti al Pd o anche tra iscritti ed elettori, per decidere il candidato del centrosinistra alle prossime regionali, oppure sarà chiesto l’intervento del giudice ordinario: lo chiede un assessore della giunta regionale pugliese guidata da Nichi Vendola, l’assessore alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, dopo aver appreso che il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha sciolto le riserve e ha deciso di dare la propria disponibilità a candidarsi alle prossime regionali. «Di fronte a una nomenklatura sorda agli appelli degli iscritti e degli elettori – afferma Amati – non resta che invocare lo statuto, la legge interna che fa specie non sia rispettata da persone che si vantano di aver fatto i magistrati». «L’articolo 27 dello statuto del Pd – continua Amati – prevede che il 30% dei componenti dell’assemblea regionale possono richiedere, e l’indizione è obbligatoria, un referendum interno su questioni rilevanti per la vita del partito». «Il referendum – aggiunge – può svolgersi tra i soli iscritti o tra gli iscritti e anche gli elettori, a scelta dei proponenti, su un quesito da essi stessi 30% formulato». «È chiaro – conclude – che ove questa nostra proposta non dovesse essere accolta è lo stesso statuto che ci dà la possibilità di invocare l’intervento del giudice ordinario».
Autore Fabiano Amati
Nato a Fasano, in provincia di Brindisi, il 18 ottobre 1969. Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, svolge la professione di Avvocato. E’ attualmente Assessore Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della regione Puglia.