“Scandagliare con accuratezza tutte le tracce per saperne di più sui rifiuti tossici è un’esigenza ancora più forte dopo la prima audizione di oggi in V Commissione, con l’assessore regionale Nicastro e i dirigenti dell’assessorato all’Ambiente. Mi sembra ora importante completare il primo giro informativo con l’appuntamento fissato per la prossima settimana, con l’audizione in V Commissione dei parlamentari pugliesi che nella XIII legislatura (1996-2001) furono componenti delle Commissioni bicamerali sul ciclo dei rifiuti e antimafia.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, all’esito dei lavori odierni della V Commissione, convocata su richiesta dello stesso, dopo la desecretazione dei verbali contenenti le dichiarazioni del 1997 di Carmine Schiavone dinanzi alla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti.
“L’audizione odierna ha fornito una rappresentazione puntuale dell’impegno che la Regione Puglia ha posto sull’argomento rifiuti, con riferimento a molteplici risultati di rinvenimento di siti ove illegalmente erano depositati rifiuti tossici, non tombati, anche in forza di un utile protocollo d’intesa intercorrente tra la Regione e le forze di polizia. La strada intrapresa è certamente virtuosa, si tratta ora di comprendere per quale motivo questi utili rinvenimenti siano concentrati nelle Province di Brindisi e Lecce, nonostante le caratteristiche geomorfologiche di altre parti del territorio regionale lascerebbero presumere un quantomeno simile coinvolgimento.
In ogni caso: i rinvenimenti di rifiuti tossici segnalati alla V Commissione sono una parte, sia pur importante, del problema, resta oggi da auspicare – nei limiti in cui i vari procedimenti giudiziari lo consentiranno – una rapida bonifica dei territori interessati.
La seduta della prossima settimana con i componenti delle commissioni parlamentari sul ciclo dei rifiuti e antimafia (Scalia, Marengo, Specchia, Curto, Erroi, Greco, Mantovano e Vendola) ci permetterà di avere maggiori informazioni, sempre nella prospettiva amministrativa, sulla più intricata questione che si lega alle rivelazioni fatte da Carmine Schiavone nel 1997. Quest’argomento assume maggior rilievo, perché tratta del presunto smaltimento per ‘tombatura’ di rifiuti tossici, che per ovvi motivi rende più difficile l’individuazione soprattutto ove gli unici elementi di conoscenza fossero le generiche dichiarazioni rilasciate da Schiavone alla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti.
Ma l’impegno all’accertamento e all’indagine amministrativa non può fermarsi di fronte alla maggiore difficoltà, anzi per questo deve svilupparsi in maniera più attenta e determinata, nella speranza di poter dire che le dichiarazioni di Schiavone sono risultate alla fine inattendibili.”