“Mi stanno negando l’accesso agli elenchi dei vaccinati, violando le mie prerogative, e ciò mi autorizza a pensare che si vogliano occultare gli eventuali abusi. Ho scritto al Presidente del Consiglio regionale per ottenere l’immediata tutela della funzione di Consigliere regionale”.
Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Ho richiesto da diversi giorni l’elenco dei cittadini vaccinati, per verificare eventuali abusi e, a tutt’oggi, nessuna risposta se non una richiesta di parere alla segreteria generale della Giunta. Insomma, un estenuante procedimento per schivare la responsabilità di procedere e fornire gli elenchi, contravvenendo alla disciplina dell’accesso agli atti dei Consiglieri regionali.
Si evocano peraltro ipotesi di diniego fondati sulla tutela dei dati anagrafici e sanitari o richiamando giurisprudenza sul divieto d’accesso generalizzato, oppure paventando rischi di confusione tra funzione legislativa e amministrativa.
Nessuna di tali ipotesi è però accordata con l’ordinamento, per tre motivi molto concreti. Il Consigliere regionale può accedere agli atti dell’amministrazione indicati specificamente, senza alcuna limitazione, e a esso si intendono estesi tutti gli obblighi sul trattamento dei dati, compreso quello di segretezza; non è possibile opporre l’argomento della tutela dei dati anagrafici e sanitari, perché la richiesta di accesso è in questo caso proprio fondata sulla verifica dei presupposti per la vaccinazione e cioè le coorti d’età e di categorie, sicché la vaccinazione di un non avente diritto per età o categoria comporterebbe la lesione di un diritto o interesse altrui, impugnabile dinanzi al giudice; la richiesta è specifica e nient’affatto generalizzata (tale sarebbe stata la richiesta della password d’accesso) per cui non è possibile individuare, nemmeno per ipotesi, la supposta confusione tra funzione esecutiva-amministrativa e legislativa-controllo politico.
Per questi motivi ho ribadito la mia richiesta d’accesso e rilascio copia degli atti, investendo della questione il Presidente del Consiglio regionale, affinché sia sviluppata un’iniziativa a tutela delle prerogative assegnate ai Consiglieri regionali attraverso regolari elezioni popolari e non derogabili attraverso l’uso delle funzioni di gestione, appropriandosi cioè di un potere di arbitrato improprio sulla legittimità della funzione legislativa e di controllo politico; una cosa non riscontrabile nemmeno in periodo pre-rivoluzionario”.