La Puglia «non intende indietreggiare» e la Regione percorrerà tutta intera la strada del ricorso presentato alla Corte Costituzionale contro l’art.15 del decreto ‘Ronchì che apre alla concorrenza e al mercato la gestione dei servizi pubblici locali, a cominciare dall’acqua. Lo hanno ribadito il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e l’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, intervenuti nella sala Aldo Moro della facoltà di Giurisprudenza di Bari dove oggi si è tenuto un incontro sul tema ‘Acqua bene comunè organizzato dal comitato pugliese ‘Acqua bene comunè, dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua in collaborazione con la presidenza della Regione Puglia. Sono intervenuti, tra gli altri, Oscar Olivera, sindacalista boliviano, protagonista della guerra dell’acqua di Cochabamba, in Bolivia, il segretario del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, Paolo Carsetti, la ricercatrice barese e membro del Comitato pugliese Acqua Bene Comune, Margherita Ciervo. «Come può l’acqua – ha detto Vendola – essere considerata una merce? E come può la sua erogazione sottostare alle leggi del mercato? L’acqua è un bene essenziale e insostituibile per la vita e non può essere considerata una merce». Amati ha denunciato la gravità del «tentativo acclarato di affidare la gestione dell’Acquedotto pugliese ad un privato o ad una società mista, quindi di sottrarre alla mano pubblica la gestione di un bene che è un bene dell’umanità»’. Ciervo ha accusato il governo nazionale di «mistificazione», in quanto afferma – secondo la ricercatrice – «in maniera falsa, che la privatizzazione dei servizi è prevista da una norme Ue», e di «mancanza di democrazia», poichè «non tiene conto della volontà della gente visto che da anni è ferma in una commissione del parlamento una legge di iniziativa popolare con la quale si chiede che l’acqua sia gestita da Enti di diritto pubblico». «Il decreto Ronchi – ha evidenziato Carstetti – è diventato la legge che privatizza l’acqua: questo è vero fino a un certo punto perchè il processo di privatizzazione, in realtà, è già cominciato da tempo, a livello mondiale, nazionale e locale». Al termine dell’incontro, il presidente della Regione Puglia, insieme con i rappresentanti del Forum dei Movimenti per l’acqua e al sindacalista boliviano Olivera, sono andati nella sede dell’Acquedotto Pugliese, per una visita alla struttura.
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Autore Fabiano Amati
Nato a Fasano, in provincia di Brindisi, il 18 ottobre 1969. Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, svolge la professione di Avvocato. E’ attualmente Consigliere regionale della Puglia e Presidente della Commissione bilancio, finanze e programmazione.