Con riferimento alla sentenza della Corte costituzionale che ha rigettato il ricorso presentato dalla Regione Puglia contro il decreto Ronchi, che prevede la privatizzazione dei servizi idrici, l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La sentenza della Corte costituzionale, della quale rispettiamo ovviamente la statuizione, corrisponde ad un impianto dottrinario e giurisprudenziale autorevole, da noi conosciuto sin da quando abbiamo deciso di presentare il disegno di legge.
Dire che ce l’aspettavamo sarebbe eccessivo perché nasconderebbe la speranza di spuntarla che avevamo coltivato, ma dire diversamente che avevamo previsto il rischio d’insuccesso dell’impugnazione è affermazione di verità. Di tanto possono essere chiamati a testimoniare tutti i Consiglieri regionali di tutti i gruppi politici, che con lealtà e serietà hanno partecipato e stanno partecipando all’esame del disegno di legge nelle commissioni.
Proprio alla luce dell’alta probabilità d’insuccesso sulla questione della non rilevanza economica del servizio, infatti, sin dalla prima stesura del disegno di legge abbiamo inserito il principio secondo cui in Puglia si può procedere ad affidamento diretto del servizio in virtù della particolare conformazione geomorfologica del territorio e delle relative difficoltà oggettive nel sistema di captazione ed adduzione della risorsa idrica. Quest’ultimo è un principio conforme alla legge che la Corte costituzionale ha ritenuto immune da censure, perchè tale possibilità è espressamente prevista.
Per questa ragione, la nostra opinione è che l’esame del disegno di legge può continuare ed il Consiglio regionale può approvare, anche assumendo particolari cautele in considerazione del fatto che la concessione del servizio ad AQP scadrà nel 2018. Ma quest’ultima è decisione che spetta al Consiglio regionale”.
Data: Gio, 18 Novembre 2010 @ 14:49