Questa sera (venerdì 15), alle ore 19.00, arriveranno a Bari i primi 79 migranti destinati alla Puglia in base al Piano di emergenza sull’immigrazione varato dal Governo nazionale, per i quali sono state già individuate strutture idonee all’accoglienza. Lo annuncia l’assessore alla Protezione civile Fabiano Amati, specificando che appena raggiungeranno il territorio regionale, i migranti saranno affidati a responsabili del Dipartimento regionale di Protezione civile ed accompagnati in strutture già individuate e pronte all’accoglienza di tutti gli arrivi.
In particolare, 14 saranno accolti a Gravina in Puglia (4 alla struttura privata Cooperativa accoglienza “San Sebastiano”, 5 alla struttura privata alberghetto “Zia Rosa”, 5 alla struttura privata “Villa Del Sol”), altri 14 a Molfetta (alla Casa di accoglienza “Don Tonino Bello”, gestita dalla Diocesi), 25 ad Andria (5 al Convento dei Padri Agostiniani, 20 alla casa di accoglienza gestita dalla Diocesi “Santa Maria Goretti), 10 a Minervino Murge (3 alla Casa Sant’Andrea, gestita dalla Diocesi, 7 al Centro Emmaus della parrocchia San Michele Arcangelo), 10 a Fasano (alla Casa di accoglienza “Madre Teresa, gestita dalla parrocchia Sant’Antonio Abate) e 6 a Torchiarolo (alla struttura pubblica Masseria Santa Barbara). “E’ la prova che il modello Puglia non è retorica ma fatti. – ha dichiarato l’assessore Amati – Non appena ci è stato comunicato l’arrivo in Puglia di 79 immigrati abbiamo provveduto ad individuare le strutture che già da stasera provvederanno all’accoglienza, scelte all’interno del piano regionale d’emergenza, predisposto nei giorni scorsi senza fare ricorso ai piani comunali di Protezione civile. Questo è stato possibile grazie al nostro più che efficiente servizio di Protezione civile, che ha lavorato con gli assessorati all’Immigrazione, Sanità e Servizi sociali e con la collaborazione di molti comuni, della Caritas regionale, di singole diocesi ed associazioni religiose e laiche di volontariato. A tutti va il ringraziamento della Regione Puglia – ha concluso – meno che sufficiente se si considera che questa attività compie ulteriormente il tradizionale sentimento pugliese d’accoglienza, anche quando deve combattere contro domestiche diffidenze il più delle volte malauguranti.” (com.)