“Oggi abbiamo chiesto un contributo ad Enel S.p.A per evitare che la diga Pappadai diventi un monumento all’incompiutezza. C’è una positiva propensione da parte delle parti in causa ad approfondire l’argomento; presto si riunirà un tavolo tecnico per approfondire tutti gli elementi della questione ma la discussione di oggi mi fa sperare nella possibilità di intraprendere un dialogo proficuo con l’azienda”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, a margine dell’incontro convocato questa mattina con i vertici dell’Enel per discutere dell’eventuale possibilità di riempire l’invaso del Pappadai con le acque del Cogliandrino, gestito dall’azienda e posto a servizio della centrale idroelettrica di Castrocucco.
Hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Taranto Costanzo Carrieri, l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Brindisi Maurizio Bruno, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Taranto Alfredo Spalluto, il Dirigente per la Pianificazione dell’AATO Puglia Vito Colucci, il responsabile dell’area sud dell’Enel Donato Leone, il Direttore generale di Aqp Massimiliano Bianco, il Segretario generale dell’Autorità di bacino della Puglia Antonio di Santo e dirigenti della Regione Puglia.
“Oggi abbiamo svolto un incontro preliminare – ha spiegato l’assessore Amati – per esporre ad Enel il senso politico e le motivazioni che muovono la nostra iniziativa. Abbiamo un invaso infatti, quello del Pappadai, oggi in fase di collaudo, che rischia di non essere utilizzato se non si comprende da dove attingere la risorsa idrica e se non si trova un modo per indirizzare la sua vocazione prevalentemente all’uso potabile e/o irriguo. Cosa c’entra l’Enel? E’ semplice. Per evitare di chiedere alla Regione Basilicata risorsa idrica aggiuntiva, opzione in contrasto con l’obiettivo di razionalizzazione del bene acqua ed anche con l’idea di risparmio economico, abbiamo pensato di chiedere un contributo ad un’impresa che svolge la sua attività industriale sul nostro territorio. In particolare, abbiamo chiesto ad Enel una porzione di quella risorsa idrica che alimenta la centrale idroelettrica di Castrocucco, che dovrebbe poi essere immessa nell’alveo del fiume, arrivare alla diga di Montecotugno e, usando il tubo del Sinni, giungere alla diga Pappadai. L’ulteriore elemento positivo della nostra idea è rappresentato dal fatto che per mettere in atto questo progetto non c’è bisogno di mettere in opera nemmeno un centimetro di lavoro, esistono già tutte le strutture che potrebbero servire. Ci rendiamo conto che siamo di fronte all’esigenza di bilanciare virtuosismi tra chi produce energia di qualità da fonti rinnovabili e chi come noi ha la necessità di dare da bere ai cittadini. Non preferiamo una soluzione piuttosto che un’altra – ha concluso l’assessore regionale – per questo vorremmo che l’incontro tecnico che si svolgerà a breve per approfondire la questione, sia utile anche per dare eventualmente spazio a idee e proposte utili per raggiungere l’obiettivo che ci ha mosso”.
Data: Mar, 22 Febbraio 2011 @ 14:29