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Ai lavori parteciperanno il Consigliere regionale Michele Ventricelli, Margherita Cervo del Comitato pugliese Acqua bene Comune e Carlo Colonna del Comitato cittadino di Altamura “Acquamura”.
“L’argomento dovrebbe appassionare tutti i moderni – ha detto Amati – in particolare gli abitanti della sitibonda Puglia. Forse non tutti sanno infatti che la storia dell’acqua nella nostra regione è in grado di narrare mille difficoltà che hanno portato alla necessità di realizzare un’opera immensa come l’Acquedotto Pugliese. Quando ho avuto modo di vedere la galleria Pavoncelli, è stato come rivivere la sofferenza dei nostri avi che fino al 24 aprile del 1915, quando l’acqua zampillò per la prima volta, si ammalavano anche di colera perché costretti ad attingere da cisterne comuni che introitavano inevitabilmente di tutto. Le grandi dimensioni dell’Acquedotto Pugliese rappresentano proprio l’emblema e lo stigma della condizione di immensa difficoltà e profonda ingiustizia vissuta in passato dai cittadini pugliesi. Conoscere questa straordinaria storia, che parla della rinascita di un popolo, dell’abbattimento delle barriere sociali, della fine di una grave ingiustizia e di enormi difficoltà, è certamente utile per poter comprendere a fondo l’idea di giustizia ed equità che muove il principio sancito dalla Giunta regionale secondo cui l’acqua è un bene comune non assoggettabile a leggi di mercato, nonché un diritto inalienabile di ogni cittadino”.