L’Aato Calore Irpino, l’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini e la Provincia di Avellino hanno impugnato dinanzi al Tar Lazio e al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche il decreto di dichiarazione dello stato di emergenza del Presidente del Consiglio dei Ministri in relazione alla vulnerabilità sismica della galleria Pavoncelli: per questo la Regione Puglia, che su questo da tempo attende da parte della Regione Campania la formale intesa, sarà costretta ad interrompere la trattativa relativa all’approvvigionamento idrico con la stessa Campania.
Il Consiglio dei Ministri aveva dichiarato, il 6 novembre del 2009, lo stato di emergenza in relazione alla vulnerabilità sismica della galleria Pavoncelli, opera fondamentale per l’approvvigionamento idrico dell’intera Regione Puglia, gravemente danneggiata dal terremoto dell’Irpinia nel 1980. La decisione nasceva a seguito delle numerose segnalazioni che l’assessore Amati aveva presentato alle istituzioni competenti e agli organi di informazione, sfociate poi nella convocazione di due incontri interistituzionali a Roma con la Protezione Civile, il 5 e il 12 ottobre scorsi, e con la richiesta dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte della Giunta Regionale pugliese. Ora la Regione Puglia attendeva solo l’atto di formale intesa della Regione Campania per poter intervenire.
“Ovviamente ci difenderemo col coltello tra i denti – ha dichiarato l’assessore Amati – per evitare di subire un’ennesima ingiustizia. Ciò che le istituzioni campane non capiscono o fanno finta di non capire è che il crollo della Pavoncelli comporterebbe la sete di un milione e 400 mila pugliesi. Ritengo che l’iniziativa – ha continuato l’assessore – sia un atto di ostilità gratuita perché la Regione Puglia aveva dato, e nonostante tutto continua a dare, la propria disponibilità a regolare l’approvvigionamento dell’acqua tra le regioni del bacino meridionale anche per venire incontro alle giuste richieste dei cittadini campani. Spiace riscontrare che a fronte di tale disponibilità nei confronti dei cittadini campani la reazione stia consistendo in atti di ostilità nei confronti dei cittadini pugliesi. La notizia è che noi comunque non ci arrendiamo ed invito piuttosto il Presidente Bassolino a rendere l’intesa della Regione Campania sulla bozza di ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che già da parecchi giorni riposa stancamente sulle scrivanie della Regione Campania. Se questo non sarà fatto – ha concluso Amati – la Puglia è pronta ad interrompere la virtuosa trattativa con la Regione Campania per regolare il trasferimento dell’acqua, avendo sul punto specifico il consenso e la condivisione di tutte le forze politiche pugliesi”.