“L’obbligo di presentare proposte alternative da sottoporre alla valutazione del Comitato VIA nazionale, non significa che l’opera utilissima del gasdotto TAP debba avvicinarsi alla condotta SNAM di Mesagne. Significa, più semplicemente, che il proponente debba prospettare soluzioni diverse, sul cui maggiore o minore impatto ambientale saranno chiamate a pronunciarsi le autorità competenti. Allo stato noi possiamo solo dire che l’opera va realizzata, evitando accuratamente le praterie di posidonia oceanica (la quale non è importante tutelare solo quando le si avvicinano – senza nemmeno toccarla – le condotte sottomarine dei depuratori) e le aree ad alta pericolosità idraulica. In buona sostanza la condizione del sito di Brindisi, studiato dal consorzio promotore del gasdotto e per queste ragioni ritenuto inidoneo”.
Lo dichiarano Fabiano Amati e Pino Romano, consigliere e capogruppo del PD in Consiglio regionale.
“Se poi c’è qualche collega che pensa di poter approcciare l’argomento – dicono – in modo accondiscendente con i comitati di protesta, o di sostegno, che operano nelle rispettive province di appartenenza, ciò vuol dire negare l’utilità dell’opera. Se l’opera è utile, lo è per l’intero territorio regionale (e per il paese), a prescindere dalla collocazione fisica. A noi interessa il minore impatto ambientale delle proposte che saranno presentate in comparazione, piuttosto che i conflitti in difesa di questo o di quel territorio amministrativo”.