“Gli ultimi dieci anni dell’Autorità di bacino della Puglia sono stati un successo. Sarebbe stato ancora più grande se in molti, e in particolare il Presidente Vendola, ne avesse colto il potenziale quando si trattava di destinargli risorse maggiori, quando si fosse evitato di sottrarre per altri scopi la dotazione finanziaria per la lotta all’erosione della costa bassa, puntualmente mappata dall’AdB attraverso l’innovativo Piano di tutela, oppure quando i suoi vertici tecnici altamente specializzati erano bocciati per ricoprire altre e più importanti funzioni. Ma quest’ultima è un’altra storia, che in futuro, quando le parole della cerimonia saranno dimenticate, varrà la pena raccontare.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, già Presidente dell’Autorità di bacino della Puglia dal 2009 al 2013.
“Di questi ultimi dieci anni sono stato Presidente dell’AdB dal 2009 al 2013. Prima di me, dal 2005 al 2009, lo è stato Onofrio Introna. Tra me e Introna, dunque, di questo decennale ne abbiamo la gran parte della responsabilità, e senza nulla togliere all’attuale e bravo Presidente Gianni Giannini è dunque bello sentire da lontano parole di encomio.
Ovviamente tutto è stato possibile grazie alla competente ed efficiente struttura tecnica, guidata prima dal Prof. Antonio Castorani e poi dal Prof. Antonio Di Santo. Due professionisti di notevole scienza ed umanità, circondati da una struttura che giorno dopo giorno si è accresciuta in organico e competenza, pur lavorando – e per molti anni – senza alcun certezza in termini di continuità del contratto d’impiego.
Tante iniziative e tante lotte dell’AdB scorrono ora nella mente, sviluppate con grande armonia con i seri e competenti dirigenti, funzionari e impiegati del servizio difesa del suolo della Regione Puglia. Ed in capo all’elenco la gestione di eventi tragici, in sintonia con l’ottimo servizio di Protezione civile regionale, gli avanzatissimi studi e documenti di pianificazione, e la notevole attività di negoziato con le regioni confinanti per assicurare l’approvvigionamento idrico alla Puglia e senza accedere all’idea che l’acqua possa essere scambiata con moneta.
Per il prossimo decennio saranno questi i temi che occorrerà sviluppare ancora, anche rigenerando nei confronti dell’AdB maggiore sostegno politico nel compimento della propria attività, così come è stato per gran parte di questo decennio. Sul punto più di qualcosa dovrebbe suggerire l’assenza dei più opportuni impulsi politici per giungere alla sottoscrizione dell’accordo unico sul trasferimento della risorsa idrica tra le regioni meridionali e il recupero di una continua ricerca sul potenziamento degli attuali schemi idrici.
Ma questo è compito della prossima legislatura. Nel frattempo i miei auguri col cuore allo straordinario personale dell’AdB”.