“Lunedì in Commissione comincia l’esame della nostra proposta di legge per l’istituzione di AziendaZero. Ci sembra l’unica soluzione razionale e di rigore per molti problemi della sanità. Sono ovviamente ammesse proposte su rimedi alternativi, purché non siano l’acqua santa e il rinvio a un più luminoso futuro.”
Lo dichiarano il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, i Consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale Azione Sanità Alessandro Nestola.
“Liste d’attesa, organizzazione del personale, spesa farmaceutica e protesi, ritardi per lavori, dipartimenti in eccesso ecc., sono problemi su cui le direzioni strategiche non rispettano le leggi, i regolamenti e le circolari, producendo notevoli sprechi e disservizi. Cosa si fa in un mondo normale con chi non rispetta leggi, regolamenti e circolari? Si manda a casa. Ma questo rimedio è stato bocciato, senza idearne altri.
Ora proviamo con la proposta AziendaZero, presentata sulla scia della delibera del dicembre 2021 adottata dall’attuale Giunta regionale. E speriamo che anche su questo non ci sia parere contrario.
Si tratta di una profonda innovazione nell’organizzazione sanitaria, perché centralizza la gestione del personale, a partire dal reclutamento, la realizzazione dei lavori e l’acquisto di beni e servizi. Tale innovazione disimpegnerebbe le Asl territoriali da centinaia di adempimenti burocratici in grado di distoglierli dal compito più importante, ossia la cura dei malati.
Con la gestione unitaria del personale si realizzerebbe l’organizzazione veramente regionale della sanità, evitando per esempio i concorsi delle singole Asl come modalità per sottrarsi reciprocamente il personale medico, e si raggiungerebbero notevoli risparmi di spesa, a cominciare dalla non più rinviabile riduzione degli sprechi sulla farmaceutica e sui dispositivi sanitari (protesi). Tali risparmi, uniti a una gestione centralizzata del personale, impedirebbero ogni ipotesi di blocco nei procedimenti d’assunzione del personale, senza mettere a repentaglio la piena funzionalità delle unità operative.
E tutto questo alla ovvia condizione che i manager prescelti per guidare AziendaZero siano all’altezza del compito, altrimenti nessuna innovazione – anche la più lungimirante – può raggiungere gli effetti auspicati.”