Centro regionale malattie neuromuscolari, Amati: “40 milioni è la stima per ristrutturazione padiglione. Manca cronoprogramma. Aggiornamento a lunedì prossimo”

“Per la realizzazione del Centro regionale di malattie neuromuscolari nel padiglione Chini del Policlinico c’è la stima dei costi, ammontante a 40milioni di euro, con indicazione della fonte di finanziamento: notizie comunque già note sin dall’8 gennaio del 2024. Da allora, anche in assenza delle sollecitazioni della Commissione, avrebbero dovuto procedere alla redazione della scheda e alla formulazione del cronoprogramma. E invece, nulla di tutto questo. Insomma, piccoli passettini per un problema che meriterebbe grandi falcate, sempre e solo sulla base di continue sollecitazioni. In ogni caso, appuntamento a lunedì prossimo, nella speranza di dare finalmente avvio alle procedure di progettazione del Centro.”

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Un Centro per malattie neuromuscolari servirebbe per occuparsi di gravi malattie neurodegenerative, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le distrofie muscolari; queste patologie sono ad alta complessità assistenziale e perciò bisognose di cure specialistiche e multidisciplinari.
La Puglia deve certamente continuare nel suo percorso di eccellenza nella diagnosi precoce delle malattie, ma non possiamo renderci complici delle distrazioni tipiche delle burocrazie nel raggiungimento dei livelli di eccellenza nell’assistenza di tutte le persone già affette da malattie neuromuscolari e con gravi problemi, da effettuarsi in un unico centro corredato da tutte le discipline cliniche e diagnostiche necessarie.
Anche la riunione di oggi, infatti, ha sortito solo l’effetto di conoscere la stima dei costi e la fonte di finanziamento, che erano già state formalizzate. Per cui abbiamo fatto trascorrere invano altri due mesi.”

DH Oncoematologia BR, Amati: “Tra 45 giorni sarà pubblicata la gara. È questo l’impegno della ASL e speriamo nessun nuovo ritardo”

“Tra 45 giorni sarà pubblicata la gara per la realizzazione del DH di Oncoematologia del Perrino di Brindisi. È questo l’impegno assunto dalla ASL di Brindisi e speriamo che non vi siano ritardi o nuove lungaggini. Dopo il rilascio del parere favorevole condizionato dei Vigili del fuoco, si attendono ora i seguenti adempimenti: la delibera del Consiglio comunale per il permesso di costruire convenzionato, probabilmente in programma per il prossimo 22 marzo; le integrazioni progettuali richieste dalla società di verifica e il provvedimento di verifica, da emanare entro i prossimi 30 giorni. A quel punto nulla potrà essere d’ostacolo per bandire la gara.
Ringrazio per la collaborazione e la presenza in audizione il RUP dell’ASL Brindisi Sergio Riini, il comandante dei Vigili del fuoco Giulio Capuano, il dirigente del Comune di Brindisi Fabio Lacini, il raggruppamento di progettazione Binini partners e la società di verifica BFP.”

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Combatto dal gennaio 2021 per la costruzione del nuovo DH di Oncoematologia del Perrino di Brindisi. Dopo aver fatto di tutto per reperire la fonte di finanziamento, 8 milioni di euro trovati nei residui art. 20 della Legge n.67 del 1988, e aver ottenuto l’autorizzazione regionale, ancora si attende l’approvazione del progetto esecutivo, dopo una richiesta di revisione, per bandire la gara lavori.
L’attuale situazione strutturale del DH di Oncoematologia è insostenibile, come ripetutamente denunciato dai direttori delle due unità operative Saverio Cinieri e Domenico Pastore.
Infatti, ci sono 130 persone circa al giorno che si curano per malattie oncologiche in spazi improponibili. Una situazione che non si può tollerare e su cui nessuna giustificazione appare plausibile.”

Neuropsichiatria infantile Monopoli, Amati: “ASL BA denuncia la mancata consegna immobile comunale per completare progetto esecutivo. I tempi si allungano”

“Purtroppo i lavori per la Neuropsichiatria infantile di Monopoli non possono partire a causa della mancata consegna dell’immobile da parte del Comune di Monopoli. È quanto ha denunciato la ASL di Bari nella seduta di ieri in I Commissione. Il motivo della mancata consegna è sconosciuto dalla ASL, nonostante abbiano ripetutamente chiesto la consegna e da ultimo con sollecito del 5 marzo scorso. La consegna dell’immobile è necessaria al fine di completare la progettazione esecutiva, che avrebbe dovuto essere consegnata entro il 18 febbraio scorso, per poi sottoporla a verifica e validazione. Purtroppo i tempi si allungano ancora e di ciò sono molto dispiaciuto. Appuntamento a lunedì prossimo per conoscere dal Comune di Monopoli il motivo della mancata consegna.”

Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Per l’avvio dei lavori della Neuropsichiatria infantile di Monopoli stiamo perdendo altri mesi, portando a oltre due anni il ritardo da quando la I Commissione ha cominciato a occuparsene. Senza aggiungere, ovviamente, i ritardi precedenti, calcolati dalla data di presentazione della convenzione, avvenuta quasi quattro anni fa e precisamente il 28 luglio 2020.
A questo punto la ASL non ha potuto nemmeno aggiornare la nuova data di avvio dei lavori, perché non si conosce ancora la data di consegna dell’immobile.
C’è da dire che menomale controlliamo con sistematicità, altrimenti non saprei dire cosa succederebbe.
Tra la data di aggiudicazione dei lavori (26.9.2023), che aveva fatto assumere l’impegno alla consegna del cantiere entro i successivi due mesi, e la sottoscrizione del contratto (3.1.2024), passarono quattro mesi e per tre mesi di questi quattro non si comprende il motivo. Infatti, ragionevolmente e considerato il tempo d’attesa di 30 giorni previsto dalla legge, il contratto sarebbe dovuto essere stato sottoscritto il 27 ottobre e non il 3 gennaio. Tutti questi giorni di ritardo incidono, infatti, sul cronoprogramma complessivo, in questi termini: l’impresa aveva tempi sino al 17 febbraio per depositare il progetto esecutivo; la stazione appaltante ASL avrebbe avuto poi sino al prossimo 17 marzo per la verifica e ulteriori 15 giorni (31 marzo) per la validazione. Se tutto questo fosse accaduto, ma non è accaduto, la consegna sarebbe stata effettuata nei primi giorni d’aprile. E invece niente.
La I Commissione, in ogni caso, si riunirà ancora una volta lunedì prossimo, con l’audizione del Comune di Monopoli, per capire il motivo di tale ulteriore ritardo ed eventualmente sollecitare il più pronto adempimento ovvero a contribuire alla rimozione di eventuali impedimenti.”

Nuovo Piano casa, Amati: “Ora una pioggia di delibere. Le tre piccole modifiche sono state approvate e la legge non è più impugnabile”

Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Le tre modifiche alla legge sul nuovo Piano casa, richieste dal Governo nazionale e senza alcuna incidenza sull’impianto generale, sono state approvate. La legge non è dunque più impugnabile e pienamente operativa.
Ora mi aspetto una pioggia di delibere, approvate da tutti i restanti 255 comuni pugliesi (mi risultano solo Oria e Caprarica di Lecce tra i comuni che hanno deliberato), consistenti in una decisione semplice e facilmente prevedibile: approvazione della variante per tutte le zone B, C e probabilmente E, con previsione del premio volumetrico al massimo consentito e con la ovvia monetizzazione degli standard. Alla delibera sarà ovviamente allegata, come richiede la legge, una planimetria dello strumento urbanistico con perimetrazione degli ambiti (non c’è più la previsione sugli elaborati cartografici e studi analitici, quindi nessun incarico professionale da conferire); il tutto con l’avvertenza che in caso di divergenza tra la parte narrativa della delibera e la planimetria, vale ovviamente la parte narrativa, per cui ogni indugio su questo argomento equivale a una perdita di tempo.
Una pioggia di delibere subito è il senso, ancora una volta, del nostro intervento legislativo, perché i cittadini questo vogliono e questo ci chiedono.”

Donne e cancro, Amati: “La festa è finita. Ora possiamo denunciare la mancata esecuzione degli screening per tumore al seno? Prevenzione evita morte”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.

“La festa delle donne è finita. Abbiamo sentito parlare di tanti argomenti giusti. Ora però possiamo parlare dell’argomento più giusto tra i giusti? Vogliamo denunciare, in un sovrappiù d’impeto femminista, la violazione della legge regionale sugli screening per prevenire il tumore al seno e quindi la morte di tante donne?
La legge regionale, vigente da oltre due anni e ritenuta legittima dal Governo nazionale, prevede che lo screening deve essere effettuato alle donne nella classe d’età 45-75. E invece viene effettuato, anche a dispetto delle linee guida e dei piani di lotta ai tumori europei e nazionali, alle donne nella classe d’età 50-69.
Inoltre: sempre la legge regionale prevede che le donne sane da 40 a 45 anni devono essere contattate dal medico di medicina generale per una verifica su eventuali indizi di familiarità del tumore, per essere ammessa alla consulenza onco-genetica ed eventualmente alle più opportune pratiche di sorveglianza clinico-strumentali. Si fa tutto questo? No. Non si fa.
Che tristezza! A leggere le nostre leggi, la Puglia potrebbe essere la prima regione italiana a garantire questo livello di prevenzione, ma c’è una terribile contrapposizione tra la visione avanzata della legge e la sua esecuzione. Tra politici illuminati e burocrati sanitari attardati nell’impegno sugli ingranaggi dell’organizzazione sanitaria piuttosto che sul malato. E tutto questo è stato di recentemente sanzionato, con un monito, pure dalla Corte costituzionale, in occasione di una sentenza sul sequenziamento dell’esoma, sempre di marca pugliese, consistente nel sistema di diagnosi dell’85% delle malattie dall’1% del DNA.
Cosa significa, dunque, l’esclusione di queste donne dallo screening? È semplice: probabile morte.
Restano dunque fuori dalla prevenzione migliaia di madri, mogli, sorelle, a causa di una terribile e malvagia inerzia dei burocrati sanitari, che con tanta supponenza si permettono addirittura di violare una legge del Consiglio votata all’unanimità.
Questa è una grande battaglia di salute e parità, che va combattuta ogni giorno. In tutti i giorni in cui non c’è festa, non ci sono convegni, prese di posizione, interviste, su argomenti giusti ma meno giusti di quello più giusto, quello alla vita.
E per questo ho chiesto un’audizione consociativa urgente in commissione sanità.”

Radiologia interventistica, Amati e Vizzino: “Dovevano risolvere problema 52 giorni fa. Ancora nulla. Al più presto in Commissione. Non daremo tregua”

Comunicato stampa dei Consiglieri regionali Fabiano Amati e Mauro Vizzino.

“Sulla Radiologia interventistica del Perrino di Brindisi ancora niente, eppure dovevano riattivarla e risolvere il problema 52 giorni fa. E invece abbiamo solo un protocollo di trasporto dei pazienti agli ospedali di Lecce e Taranto; in pratica ciò che già era messo però su carta, lasciando fuori dall’assistenza i pazienti instabili non trasportabili e mettendo in difficoltà, come accade ogni giorno, anche gli ospedali di Lecce e Taranto. Il famoso protocollo, peraltro contestato – per i motivi detti – da tutti i radiologi interventisti e esperti di emergenza.
Per questi motivi abbiamo chiesto la convocazione sull’argomento della Commissione Sanità, con i burocrati regionali e aziendali, nonché i radiologi interventisti degli ospedali di Lecce e Taranto.
Non daremo tregua e non ci stancheremo di suggerire due cose, salvo idee più efficaci: un provvedimento interaziendale, con indennizzo, per portare provvisoriamente a Brindisi qualche radiologo interventista, in grado di formare i radiologi attualmente in servizio o in via d’assunzione; un provvedimento aziendale di tipo organizzativo, a stralcio, per istituire l’unità operativa complessa di Radiologia interventistica, sopprimendone una delle tante inutili in funzione, così da rendere appetibile anche la sede di Brindisi.”

Neurochirurgia, Amati: “Manca un neuronavigatore e si opera con minore precisione. Acquistarlo subito o con fondi ASL o con FESR. Sollecito”

Comunicato del Consigliere regionale Fabiano Amati.

“Ogni giorno un buco da coprire. Nel reparto di Neurochirurgia di Brindisi manca il neuronavigatore, costringendo a interventi chirurgici con minore precisione o a lavorare con macchine dimostrative. E questo non è possibile in un ospedale di II livello organizzato per curare malattie importantissime, disponendo di un’équipe di alto livello e affidabile. Ho scritto per questo al DG della ASL per procedere all’acquisto e suggerendo eventuali modalità d’accelerazione delle procedure.
Il neuronavigatore serve a proiettare sulla superficie del cuoio capelluto la lesione o il tumore situati in una regione profonda del cranio. La proiezione aiuta gli operatori a intervenire con maggiore precisione e puntualità, così da attraversare la delicatissima regione cranica senza coinvolgere le zone del linguaggio e del movimento. Si tratta, in buona sostanza, di ridurre le complicanze o rischi operatori e il periodo di recupero.
L’acquisto del neuronavigatore è già inserito nel Piano degli investimenti approvato dalla Direzione generale della ASL, per il quale era stata richiesta alla Regione, in data 18 gennaio 2024, l’autorizzazione agli acquisti.
In occasione dell’attività di sollecito per l’autorizzazione regionale all’acquisto del poligrafo da mettere a disposizione del reparto di Cardiologia, ebbi modo di acquisire informazioni utili per la realizzazione di parte del programma di acquisti, in particolare il neuronavigatore,
poi formalizzate con nota del 16 febbraio 2024.
Tali informazioni riguardavano la necessità di colmare alcune carenze relative all’acquisizione del
CUP come elemento essenziale per gestire una spesa di investimento, oppure di candidare gli investimenti alla procedura già attiva sull’azione 8.4 del FESR 21/27.
A oggi, purtroppo, la ASL non ha dato riscontro alle soluzioni suggerite. Per questo motivo, stamattina ho proceduto al sollecito, così da acquistare al più presto il neuronavigatore.”

Cardiologia BR, Amati: “Montato il nuovo angiografo. Subito attivo e stop a trasferimenti in caso occupato l’unico in funzione. Grazie al DL della ASL”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.

Dopo la scossa di quattro settimane fa e l’autorizzazione regionale all’acquisto del poligrafo, è stato consegnato e montato il nuovo angiografo per la nuova sala di emodinamica nel reparto di Cardiologia dell’ospedale Perrino di Brindisi.
Devo dire che nelle ultime settimane c’è stata una notevole intensificazione dei lavori e ciò va accreditato con gratitudine al direttore dei lavori della ASL Daniele Paladini e all’impresa.
Certo, il termine dei lavori era previsto per il 19 dicembre scorso, ma problemi di carattere oggettivo hanno determinato un leggero scostamento.
Nei prossimi giorni saranno realizzate le ultime lavorazioni e avviata l’attività di collaudo e formazione della nuova macchina, per poi partire con l’attività.
La nuova sala di emodinamica del Perrino e la disponibilità del nuovo angiografo sono indispensabili per evitare il trasferimento di alcuni pazienti infartuati a Lecce, come spesso capita per la contestuale indisponibilità dell’unico angiografo attualmente in funzione e posto al servizio anche dei chirurghi vascolari.”

Ospedale Monopoli-Fasano.Amati: “Tutto tace. Su lavori non finiti. Su cronoprogramma. Su impugnazione decisione CCT. Eppure ci sono due pareri legali che dicono come fare”

Dichiarazione del consigliere regionale,Fabiano Amati.

“Sui lavori di realizzazione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano tutto tace. E tutto tace. Ma lo vogliamo capire che nel giro di qualche mese bisogna aprire perché non si può continuare così? Ma tutto tace. Nonostante abbia mandato due mail per chiedere notizie, senza ricevere alcuna risposta. Forse che, non rispondendo i burocrati sanitari della ASL Bari, vogliano addebitarsi anche la colpa grave in un’eventuale responsabilità per danno erariale? Chissà! Staremo a vedere.
“Tutto tace sui lavori. Partecipazione Italia, del gruppo Webuild (quelli che nientedimeno dovrebbero fare il ponte sullo Stretto e si sono proposti per risolvere il problema dello stadio di San Siro), ha prima dichiarato il fine lavori, poi sottoscritto un verbale della direzione lavori sulla non veridicità di quella dichiarazione e ora continua a fare i lavori di completamento. Insomma, finiti o non finiti questi lavori? Ovviamente non finiti. E la ASL che ha? Nulla. Tace. Non prende posizione, magari risolvendo il contratto (come è espressamente previsto), assegnando il completamento ad altra impresa. Ci sono decine di norme da poter invocare per questa necessità. Consente all’impresa di continuare i lavori – sia pur con poche maestranze e lentamente (nemmeno l’intelligenza di approfittare) – così alla fine potranno dire di aver comunque finito e mettere sulla bilancia il conto e sottrarsi dalle penali, magari chiedendolo al CCT sempre generoso per le ragioni dell’impresa. Cos’altro non fa la ASL? Non fornisce un cronoprogramma. Non impugna le vecchie decisioni del CCT, ritenute abnormi dalla direzione lavori e da diverse dichiarazioni del vecchio RUP. E perché? Magari per far scadere i termini legali? Speriamo di no. Eppure sulla fondatezza dell’impugnativa si sono espressi ben due legali molto bravi, pagati dalla ASL, uno in quanto supporto al vecchio RUP e l’altro incaricato, probabilmente per non darlo molto a vedere, sotto una generica necessità di conseguire pareri sui fondi ex art. 20.
“Ma il bello di tutto questo è che i burocrati sanitari pensano di poter tenere la polvere sotto i tappeti, non cogliendo che la pubblica amministrazione è un grande orecchio di Dionisio e se dici qualcosa allo specchio si è già in due a saperlo.
“Io sono molto arrabbiato per questo andamento perché si tratta di un ospedale. Perché tutte queste questioni, di valore burocratico, hanno come conseguenza notevoli ritardi nella cura delle persone. Mi stupisco di non vedere un alto grado di determinazione, considerato che i Consiglieri regionali, la direzione lavori e la ASL giocano nella stessa squadra. I rappresentati dell’impresa, evidentemente poco esperti dell’ordinamento dello Stato, si lamentano di una notevole attenzione della parte committente (i cittadini attraverso i suoi rappresentanti) nei confronti dell’andamento dei lavori. Cose da pazzi. Ma per le cose di casa loro, pagate di tasca loro, si metterebbero a giustificare e strapagare i fornitori inadempienti rispetto al contratto? Penso di no. E se capissero che si tratta di un ospedale, che può servire a noi e anche a loro, si comporterebbero in questo modo?
“Aspetto ancora qualche giorno per attendere segnali di buona volontà, trascorsi i quali intraprenderò nuove e più ampie azioni amministrative.”

Radiologia interventistica BR, Amati: “Letto protocollo con LE e TA. Peggio mi sento. I non trasportabili sono condannati a morte? E perché rischiare anche a LE e TA?”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.

“Sulla Radiologia interventistica di Brindisi ho letto stamattina il protocollo sottoscritto con le ASL di Lecce e Taranto, dopo aver sollecitato la pubblicazione sul sito. Risultato? Peggio mi sento. A parte numerose eccezioni di maggior dettaglio, quel protocollo significa che i pazienti arrivati al Perrino, in condizioni instabili e quindi non trasportabili a Lecce e Taranto, sono condannati a non usufruire dell’intervento di radiologia interventistica salva-vita e quindi avviati a non si sa cosa. Forse alla morte?
Ma che ci vuole a comprendere che il sistema prescelto dai burocrati regionali e aziendali non funziona e che si rischia di mettere in crisi anche la Radiologia interventistica di Lecce e Taranto? Non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere in caso di sovrapposizione di casi gravi, con tutte le conseguenze rischiose anche a carico dei pazienti di Lecce e di Taranto.
Lo ripeto ancora una volta ai burocrati regionali e aziendali, e lo faccio dopo 42 giorni passati senza ottenere la soluzione più plausibile: bisogna riaprire Radiologia interventistica a Brindisi per le patologie tempo-dipendenti, applicando (con gli indennizzi previsti) i radiologi interventisti di ospedali non rientranti nei Centri di trauma, ovvero con specialisti anche in servizio presso altri Centri di trauma della Puglia, così da formare rapidamente i radiologi in servizio a Brindisi – o prossimi a farlo – e avviare il tutto a soluzione ragionevole.
Nel frattempo la ASL di Brindisi dovrebbe adottare un atto aziendale organizzativo, a stralcio di eventuali atti d’organizzazione in corso di redazione, per istituire l’Unità operativa complessa (UOC) di Radiologia interventistica, declassando magari altre UOC di non eguale grado di priorità assistenziale, così da rendere appetibile la sede di Brindisi.
Per fare tutto questo c’è solo bisogno di un minimo di applicazione e di lavoro, sgomberi dai condizionamenti diretti a districarsi tra mille equilibrismi politico-organizzativi, esercitati non dalla classe politica, ormai quasi estranea a queste antiche modalità, ma dalle burocrazie sanitarie, sensibili alla potestà e senza il problema di dover rispondere al voto.”