“Dopo molte riunioni e ripetuti rinvii, forse ci siamo. Sarà allocato nel padiglione Chini il Centro regionale di malattie neuromuscolari. Rimane un grande dubbio sulla realizzazione della piscina per la riabilitazione in acqua, rientrante nei Livelli Essenziali di Assistenza, che dovrà essere necessariamente allocata nella medesima struttura prescelta e al servizio dei pazienti degenti o in day service. Risulta che al Policlinico c’è già una piscina, realizzata presso Asclepios 1 con fondi pubblici e mai usata, che qualcuno vorrebbe addirittura dismettere. Staremo a vedere.
Aspettiamo ora lunedì 22 gennaio per conoscere i dettagli sulle risorse economiche necessarie e sul cronoprogramma dei lavori.”
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Dopo molteplici riunioni della I Commissione, svoltesi senza alcun esito, e rinvii su rinvii per restare fermi al punto di partenza, le notizie sul Centro Regionale Malattie Neuromuscolari hanno registrato un timido passo avanti: è stato individuato il Padiglione Chini all’interno del Policlinico come localizzazione fisica, però per conoscere la stima dei costi e il cronoprogramma bisognerà attendere ancora 15 giorni.
Mi aspetto che tra 15 giorni avremo notizie anche in merito alla possibilità di usare la piscina già presente in un padiglione del Policlinico, mai utilizzata, e che potrebbe garantire le terapie in acqua previste nei LEA (livelli essenziali di assistenza).
Le indicazioni dei maggiori clinici e della stessa ARESS in merito, infatti, sono chiare: gli spazi a disposizione di un Centro per malattie neuromuscolari non possono essere inferiori a 2.000 metri quadrati e devono essere in grado di offrire 12 stanze singole di ricovero, diversi ambulatori, una palestra di almeno 150 metri quadrati e una piscina. E il tutto in un’unica struttura.
Appuntamento, dunque, alla seduta di lunedì 22 Gennaio, durante la quale speriamo di avere le informazioni necessarie senza perdere altro tempo perché un Centro per malattie neuromuscolari servirebbe per occuparsi di gravi malattie neurodegenerative, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le distrofie muscolari; queste patologie sono ad alta complessità assistenziale e perciò bisognose di cure specialistiche e multidisciplinari ed è nostro dovere garantire livelli di eccellenza nell’assistenza di tutte le persone già affette da malattie neuromuscolari e con gravi problemi.”