La seduta congiunta della V, II e IV commissione consiliare è stata aggiornata a data da destinarsi a seguito della decisione unanime di audire i soggetti interessati al provvedimento in esame.
Si tratta del disegno di legge di istituzione dell’Ente idrico pugliese che la Giunta regionale ha dovuto adottare, dopo la soppressione delle Autorità d’ambito territoriale prevista da una norma nazionale.
Questo ha comportato l’obbligo per le Regioni di attribuire con legge le funzioni già esercitate dall’ATO ad un organismo che provveda alla organizzazione, programmazione e controllo della gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale.
Era presente l’assessore alle opere pubbliche Fabiano Amati, che ha illustrato il testo, con la premessa di aver ottenuto un unanime orientamento dall’Anci, dai sindacati e dai dipendenti dell’ATO che è contenuto poi nella legge.
“Gli enti locali – ha precisato Amati – rimangono comunque titolare delle funzioni ma devono esercitarle attraverso un soggetto giuridico autonomo, individuato con dispositivo regionale.
Quindi l’istituzione del nuovo soggetto consentirebbe di adempiere agli obblighi imposti dalla normativa nazionale rispettando le peculiarità del sistema idrico pugliese e la necessaria continuità delle funzioni svolte per conto dei Comuni, relativamente al controllo ed al monitoraggio della gestione del servizio idrico.
Nella struttura del nuovo organismo si è voluto assicurare che gli enti locali possano esercitare le funzioni con l’istituzione del Consiglio direttivo, che è un organo rappresentativo dei Comuni, con funzioni di programmazione ed indirizzo, assicurando la rappresentanza dei Comuni di tutte le Province pugliesi.
Il Consiglio direttivo nomina il direttore generale che ha la rappresentanza legale dell’Ente ed è responsabile della gestione e organizzazione delle risorse finanziarie, umane e materiali.
Il direttore generale a sua volta nomina i due direttori amministrativo e tecnico di supporto allo stesso.
Nel testo si fa riferimento anche al personale attualmente in servizio presso l’ATO Puglia e definisce la possibilità di trasferimento all’Ente, che provvederà all’inquadramento nello stesso profilo professionale e relative attribuzioni economiche. È da precisare infine che la legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale”.
“C’è la disponibilità totale – ha concluso l’assessore – ad accogliere tutti i suggerimenti emendativi, considerando che in capo alla Regione vi è comunque l’obbligo di legiferare in materia, visto che allo scioglimento delle Autorità d’ambito gli atti compiuti dalle stesse saranno considerati nulli”.(e.v)
Comunicato/ev
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