Di seguito, una nota del Consigliere regionale Fabiano Amati diffusa con riferimento alle dichiarazioni odierne del Procuratore della Repubblica di Lecce – Dott. Cataldo Motta, sulla questione dei rifiuti tossici presuntivamente ‘tombati’ in Puglia.
“Confortano le dichiarazioni rese oggi dal Procuratore della Repubblica di Lecce Dott. Cataldo Motta. La decisione di non aprire indagini, lascia intuire che non vi sia dubbio sul fatto che le dichiarazioni di Carmine Schiavone non abbiano fondamento, diversamente da quanto dichiarato nei giorni scorsi da alcune Autorità attraverso i mezzi di informazione regionali.
Ciò non esclude la necessità di verificare, tuttavia, cosa accadde nel 1997, e quali furono le attività investigative compiute all’epoca per escludere l’eventualità di ‘tombatura’ illegale di rifiuti tossici in Puglia, così come raccontato dallo stesso Schiavone.
Per questo, e confortato dalle dichiarazioni del Dott. Motta, confermo la richiesta di audizione in V Commissione circoscritta alle personalità che all’epoca, e a vario titolo, si occuparono della questione, così da ottenere le giuste rassicurazioni anche per ciò che le Autorità competenti verificarono in quegli anni, tanto da escludere ogni rischio e soprattutto ogni sospetto. Diversamente, ci sarebbe sempre un non detto sul passato, o peggio un sussurro, in grado di mettere in discussione anche quanto con professionalità e attenzione è stato dichiarato oggi dal Dott. Motta.”
Nei giorni scorsi, il Consigliere Amati ha chiesto di audire in Commissione le seguenti personalità: i componenti pugliesi delle Commissioni parlamentari sul ciclo dei rifiuti e antimafia nella XIII legislatura, i Prefetti, i Procuratori della Repubblica e i Comandanti provinciali delle Forze dell’ordine, che nel periodo interessato dalle dichiarazioni di Carmine Schiavone operavano nelle province pugliesi.