“Per non fare la cosa più semplice e compatibile con l’ambiente, ci si sta ingarbugliando nelle più inquinanti trincee drenanti che anche la Provincia di Lecce segnala in termini critici, tanto da richiedere la più lunga procedura d’impatto ambientale, senza nemmeno essere certi dell’esito positivo. E nel frattempo il mare e il suolo di Porto Cesareo e Nardò, per varie complicità politiche, continuerà a ricevere liquami non trattati, fonte di inquinamento ambientale e sanitario. Ho chiesto audizione in commissione dell’Assessore alla Tutela delle acque, Aqp, Provincia di Lecce, Comune di Porto Cesareo e Nardò.”
Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e Programmazione Fabiano Amati
“Com’era prevedibile ciò che a dire di numerosi tecnici trasformatisi in politici sarebbe stato realizzato in un batti baleno, si è ben presto trasformato in un calvario. Dubbi sulle dimensioni e sulla localizzazione delle insensate trincee da parte della Provincia di Lecce, lasciano ancora spento il depuratore di Porto Cesareo e il collegamento alla fogna di migliaia di immobili.
E tutto questo per non fare la cosa più legale e semplice, consistente nell’autorizzazione allo scarico di acqua sanificata nello stesso punto in cui lo fa il depuratore di Nardò.
È stupefacente il motivo per cui non si fa la cosa più semplice, inquinando il bellissimo mare di Porto Cesareo e Nardò e condannando quelle città a rimanere sempre nell’elenco delle aspiranti perle del turismo pugliese: eccitare le paure della gente per lucrare consenso politico.
Resto peraltro abbastanza meravigliato del fatto che le amministrazioni comunali interessate, in particolare quella di Porto Cesareo, non sollevino in modo eclatante il problema e senza alcuna indulgenza al tatticismo o agli equilibrismi politici. Io sono disponibile ad aiutarli in ogni modo, ma se l’oggettiva esigenza di salute non viene accesa nelle forme più clamorose, è chiaro che gli inquinatori l’avranno sempre vinta e quei bellissimi mare e terra non avranno mai lo stato d’incanto che più meritano.”