“Anche se non più in prima linea, il mio pensiero va alla campagna antincendi boschivi 2013 che da domani si avvia. Una vera e propria “guerra” a difesa dell’incolumità umana e del nostro splendido territorio, combattuta dallo straordinario esercito del sistema regionale di Protezione civile, che ormai ha raggiunto ottimi livelli di efficienza. Resta sempre sullo sfondo, però, la necessità di incentivare l’invito a denunciare i fatti-reato che molto spesso causano gli incendi; ove si diffondesse la cultura della denuncia, sono certo che si ridurrebbe sensibilmente la frequenza di tale piaga, che piega ambiente, paesaggio e casse pubbliche.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Ogni anno – spiega Amati – che si tratti di incendio boschivo o peggio di interfaccia, migliaia di ettari di vegetazione vengono distrutti dal fuoco, mettendo anche in pericolo la sicurezza dei cittadini, oltre che fauna, siti di interesse comunitario, masserie, abitazioni, strutture ricettive e sempre, con la stessa intensità, si assiste all’epopea dell’inimitabile macchina di difesa coordinata dal servizio regionale di Protezione civile, con la collaborazione dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale dello stato, dei piloti dei mezzi aerei, dell’Arif e dagli instancabili volontari di Protezione civile.
Un’immensa organizzazione strutturata che in Puglia ha raggiunto punte di eccellenza comprovata e riconosciuta anche a livello nazionale, che vanta un numerosissimo esercito di associazioni di volontariato accreditate e di instancabili professionisti mossi da eroico altruismo, tutti guidati da specifici piani regionali di azione operativa che stabiliscono le attività, i ruoli, le modalità e le fasi di intervento dei soggetti coinvolti e l’organizzazione della catena di comando e controllo per la lotta attiva agli incendi boschivi.
Alla vigilia, dunque, di una nuova campagna estiva, sento la necessità di ribadire, come spesso urlato a gran voce in passato, quanto sia importante che i cittadini pugliesi partecipino attivamente ad operazioni di difesa di se stessi e dell’ambiente circostante attraverso l’unico canale utile: la denuncia. Nella maggior parte dei casi la natura del rogo è da reato (gli esperti definiscono rarissimi i cosiddetti “incendi spontanei”) e nasce da sconsiderate azioni criminali che troppo spesso restano impunite e libere di ripetersi nel crimine. La denuncia, anche anonima, rappresenterebbe un gesto di grande responsabilità sociale e coscienza civica, in favore della quale potrebbero e dovrebbero impegnarsi tutti i mezzi di informazioni sia affinché diffondano il senso di sdegno verso chi commette un reato grave come quello di appiccare un incendio sia affinché si comprenda appieno la dimensione di un problema sociale sottovalutato che ci riguarda da vicino.
Il mio augurio di buon lavoro va a tutte le forze impegnate in campo, in particolar modo ai volontari di Protezione civile, vera anima e cuore pulsante di un amabile scudo protettivo che ci permette di dormire serenamente accanto alle nostre famiglie”.