“Ho chiesto al Presidente della I commissione consiliare Giuseppe Lonigro che il disegno di legge che istituisce il fascicolo del fabbricato sia al più presto portato in aula consiliare per la definitiva approvazione”.
Lo ha detto il consigliere regionale Fabiano Amati.
“Il disegno di legge – ha spiegato – è stato approvato dalla Giunta regionale nel dicembre del 2011 ed approvato all’unanimità in commissione nell’aprile scorso. A questo punto, manca solo un ultimo e fondamentale passaggio in Consiglio regionale affinché una legge – avanguardia sia definitivamente approvata in Puglia.
Sulla scia dei tragici eventi che hanno scosso la città di Barletta, avviai, in qualità di assessore regionale competente, l’iter di redazione ed approvazione della legge, poi portato avanti con celerità e collaborazione da tutti gli enti e i tecnici competenti affinché da una tragedia potessero generarsi pratiche virtuose tese a garantire la sicurezza statica degli edifici e a tutelare l’incolumità dei cittadini.
Sarebbe auspicabile dunque che la stessa animata celerità che ha smosso l’azione congiunta di tutti i soggetti competenti in materia di sicurezza degli edifici, contagi il prossimo passaggio in sede consiliare affinché nessuno possa ingiustamente additare di indolenza la pubblica amministrazione.
Non possiamo permetterci indugi né sottovalutazioni sull’urgenza dell’entrata in vigore di questa legge, prioritaria ai fini della tutela della vita umana ed esemplare nel panorama nazionale.
Confido, dunque, nella solita sollecitudine del presidente Lonigro affinché un disegno di legge ormai solidamente strutturato e pronto al dibattito in aula possa entrare in vigore quanto prima”.
Il disegno di legge istituisce il cosiddetto “fascicolo del fabbricato” e definisce le disposizioni urgenti in materia di prevenzione del rischio e sicurezza delle costruzioni.
La legge si pone a tutela della pubblica e privata incolumità ed intende perseguire una politica mirata alla conoscenza dello stato conservativo del patrimonio edilizio, nell’ottica della salvaguardia del regime di sicurezza e della qualità delle strutture e del buon governo del territorio. Seguendo il principio di sussidiarietà tra Regione e Comuni, si propone di realizzare un sistema integrato ed informatizzato per la conoscenza dello stato conservativo del patrimonio edilizio esistente e di adottare una politica di prevenzione e protezione dai rischi di eventi calamitosi, mediante l’individuazione di modalità di attuazione che pervengano alla sensibilizzazione anche dei soggetti privati interessati.
Il fascicolo del fabbricato è istituito per tutti gli edifici di nuova costruzione, sia pubblici che privati, e dovrà contenere tutte le informazioni riguardanti la situazione progettuale, urbanistica, edilizia, catastale, strutturale, impiantistica, nonché i dati dei relativi atti autorizzativi. Il fascicolo dovrà essere aggiornato ogni dieci anni e comunque in occasione di ogni lavoro o di modifica significativa dello stato di fatto o della destinazione d’uso dell’intero fabbricato, o di parte di esso. L’aggiornamento dovrà essere effettuato anche nel caso di lavori eseguiti da enti erogatori di pubblici servizi (luce, acqua, gas, telefono, ecc.).
Per tutti i fabbricati esistenti, entro sei mesi dalla pubblicazione della legge, dovrà essere redatta, a cura dei proprietari, una “Scheda informativa”, nella quale siano riportate informazioni che vanno dall’anno di costruzione al referto tecnico di verifica della condizione statica attuale, al certificato di abitabilità, alla tipologia della struttura portante dell’edificio e degli orizzontamenti, oltre ad altri dati ritenuti indispensabili. Anche in questo caso la scheda dovrà essere aggiornata ogni dieci anni e comunque in occasione di ogni lavoro o di modifica significativa dello stato di fatto o della destinazione d’uso dell’intero fabbricato, o di parte di esso. Sempre entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, i Comuni raggrupperanno i fabbricati esistenti per probabile livello di rischio attuale, sulla base delle informazioni e delle conoscenze sulle caratteristiche geotecniche e idrogeologiche del suolo, e, entro lo stesso termine, predisporranno un cronoprogramma definito in base al livello di rischio, finalizzato alla sottoposizione dei fabbricati interessati a verifica obbligatoria della condizione statica.
Per quanto riguarda invece i fabbricati pubblici e privati ad uso pubblico, dovranno essere predisposte, entro sei mesi, le schede di rilevamento, che saranno aggiornate ogni qualvolta muteranno i dati in essa riportati. In caso di interventi sulle strutture aventi funzione statica degli edifici esistenti, privati, pubblici o di uso pubblico, che riguardino in particolare le soprelevazioni e gli aggregati, sarà necessario redigere il progetto di messa in sicurezza delle unità strutturali sottostanti ed adiacenti, anche se attinenti a proprietà diverse.
Il disegno di legge prevede infine un apparato sanzionatorio diretto a dissuadere circa ogni inadempimento agli obblighi. Sono infatti previste una pena pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro nei confronti dei soggetti inadempienti rispetto agli obblighi e relativi termini stabiliti dalla legge, e contestuale sospensione dell’agibilità per gli immobili sui quali non saranno effettuate le verifiche. In relazione inoltre, al patrimonio edilizio comunale il mancato adempimento agli obblighi della legge comporta l’esercizio dei poteri sostitutivi della regione a spese del comune inadempiente attraverso un commissario ad acta nominato dalla Giunta regionale, che stabilirà le sanzioni per l’inadempimento.
Infine, gli immobili ritenuti a rischio dovranno essere oggetto di messa in sicurezza da parte dei proprietari e, qualora i comuni dovessero accertare mancati interventi, si procederà alla revoca dei titoli edilizi eventualmente esistenti, allo sgombero forzato degli edifici e ai lavori di messa in sicurezza in danno dei proprietari. Per gli edifici abusivi non oggetto di condono, per i quali sia stata accertata una situazione a rischio, sarà disposta l’immediata demolizione da parte del comune con spese a carico del proprietario.