Intervista a Fabiano Amati
Consigliere Fabiano Amati, ha attaccato duramente l’assessore Maraschio. Perché secondo lei non poteva esprimersi contro il parco offshore salentino? «Il Consiglio è l’organo di indirizzo supremo della Regione e ha deciso per il sì. Se l’assessore non è d’accordo entri in contestazione con l’Assemblea e si dimetta». L’assessore ha detto no alla localizzazione, non all’impianto in sé. «Dove localizzare le opere lo decidono le leggi e i tecnici non le sensibilità, o meglio le insensibilità, personali in materia di ambiente. Perché, non mi stancherò mai di dirlo: le rinnovabili sono infrastrutture complici dell’ambiente e chi le ostacola è complice dell’inquinamento». II paesaggio che fine fa in questa sua valutazione? «Il paesaggio è un bene culturale, regolato da norme. Non è un’entità percettiva individuale, altrimenti saremmo in uno Stato totalitario. Il paesaggio va tutelato dove e quando lo stabilisce la legge». Quindi quello che è successo ai monti dauni con l’onshore a lei va bene? «Secondo il Pptr andava bene ma io credo che lo stesso piano oggi vada cambiato: non è possibile fare ambientalismo ostacolati da una regolamentazione paesaggistica».
Se il paesaggio limita la cura dell’ambiente allora le sue tutele vanno modificate
Non le sembra paradossale? «No, perché l’ambiente è un bene neutro, oggettivo. Noi sappiamo che fa male respirare le emissioni del carbone o del petrolio bruciato. E sappiamo che non fa male al suolo, alla falda o all’uomo avere un parco eolico. Se il paesaggio ha delle regole che contrastano l’ambizione della cura del creato e la prevenzione delle malattie, allora la sua tutela va cambiata». In che cosa il Ppptr va cambiato? «Nelle linee guida per cui con un’interpretazione restrittiva vengono negate le autorizzazioni che ci permetterebbero di raggiungere il target green nei tempi stabiliti». L’ordine di giorno approvato dal Consiglio dice che la Puglia si impegna a tenere conto delle comunità locali, però. «Non di tenere conto ma di interloquire». A che scopo? «Per valutare la conformità a leggi e a norme tecniche, mica per chiedere a un singolo rappresentante del governo regionale per chi batte il suo cuore ovvero se far prevalere l’interessa campanilistico o quello generale». Un rappresentante regionale non ha il dovere di rappresentare i territori? «Sii, sulla base di un principio di legalità, altrimenti è un atteggiamento totalitarista. Gli organi politici hanno un compito di dire se una cosa va bene ma non come si fa». L’assessora Maraschio ha detto che oltre le 12 miglia i progetti possono andare… «Faccio osservare che sarebbe fuori dalle acque territoriali, a quel punto non c’è bisogno nemmeno di chiedercelo. Per altro l’assessore ha ammesso di non conoscere il progetto. Come si fa a dire di no a una cosa che non si conosce?». Tuttavia si era già detta contraria a opere impattanti. «Peggio, l’amministrazione è un luogo in cui le scelte si prendono per giudizio non per pregiudizio». ul parco a Otranto ritiene che si possa localizzare altrove? «Lo devono decidere i tecnici. Tutto può avere un impatto, anche i mulini a vento olandesi crearono un impatto e furono realizzati per fini produttivi, mica li fecero per la pubblicità dei biscotti. Eppure ora chi mai li farebbe abbattere?».
Pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia del 13 maggio 2022