“È tempo che intervenga Emiliano. La situazione sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano è difficile. Piccole cose migliorano a onor del vero, a partire dall’incremento minimo del numero delle maestranze, che comunque è ancora insufficiente rispetto al contratto, ma restano in piedi numerosi inadempimenti, a cominciare dal mancato invio del nuovo cronoprogramma e dalla incomprensibile – allo stato – proposta di proroga di 180 giorni per la realizzazione di lavori complementari, non tutti però interferenti con la realizzazione dei lavori principali e previsti dal contratto.
Farò sentire ancora di più la mia presenza sul cantiere perché le persone aspettano un luogo di cura che avrebbe già dovuto essere inaugurato”.
Lo dichiara il presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati al termine dell’audizione dei dirigenti, dei tecnici e del Rup convocata per registrare aggiornamenti sullo stato dei lavori.
“Oggi abbiamo appreso che l’impresa che sta ora eseguendo i lavori dell’ospedale Monopoli-Fasano è Partecipazione Italia spa. Ma i ritardi contrattuali esistono e vanno al più presto recuperati anche, all’occorrenza, istituendo un turno di lavoro notturno peraltro previsto quale obbligo di contratto. Quell’ospedale sarebbe dovuto essere inaugurato a fine anno.
Oggi abbiamo registrato un leggero miglioramento nel numero di maestranze impiegate, passate da 90 a 150 al giorno.
Abbiamo però anche appreso che sono tutti impegnati tra il piano terra e il primo piano, e che quindi a regime, considerando le altre aree di cantiere, si dovrebbe arrivare a 400 presenze al giorno, che darebbero l’auspicata accelerata. Non sono gli espedienti, bene o male tollerati, che possano far recuperare il tempo perduto, ma il lavoro, la dedizione e la risolutezza della stazione appaltante e della direzione lavori.
Se continueranno a mancare questi ingredienti e pure un cronoprogramma aggiornato, la bussola del tempo in un cantiere che si rispetti e che inspiegabilmente la Asl non si preoccupa di richiedere prima di sottoscrivere eventuali varianti, non si riuscirà a dare la svolta auspicata.
Sulla base di quanto appreso c’è stata la sottoscrizione di un verbale sulla perizia di variante che prevede una proroga dei lavori di 90 giorni, senza alcun cronoprogramma dei lavori, mentre si sta valutando la concessione di altri 180 giorni di proroga per i c.d. lavori complementari e aggiuntivi, che non rientravano nei tempi contrattuali ma che solo in alcuni casi interferiscono con le opere primarie, generando dunque un incremento nei tempi.
Ci sono anche le buone notizie. Tra dieci giorni è prevista la consegna della progettazione per le strade di collegamento all’ospedale. Per quel che riguarda gli arredi e le attrezzature è stato consegnato il progetto, che nei prossimi giorni sarà valutato da un gruppo di lavoro per poi far partire la gara d’appalto.
Non posso infine non sottolineare l’assurdità di quanto appreso dagli auditi in tema di organizzazione del lavoro sul cantiere, dove – al netto della problematicità delle presenze – si segnalano pure diverse anomalie nella realizzazione di alcune opere che poi devono essere smontate e rimontate. Un esempio? Le cassette idranti antincendio montate senza ripristinare le protezioni sul retro della cassetta. Chiedo al Rup e alla direzione lavori di essere più attenti, così da evitare che gli errori di realizzazione incidano sui tempi e quindi sul bisogno di salute delle persone.
C’è inoltre da sottolineare, come detto, che la commessa è stata trasferita da Astaldi alla nuova società Partecipazione Italia S.p.A., nella cui compagine societaria c’è anche Cassa depositi e prestiti e quindi lo Stato. La notizia è buona, con riferimento alle maggiori possibilità di controllo sull’andamento dei cantieri, perché da questo momento avremo la possibilità di rivolgerci anche a un soggetto pubblico, quale Cassa depositi e prestiti, per poter sollecitare la migliore conclusione della vitale opera pubblica”.