“Con nota del 31 marzo 2009 – si legge nella missiva di convocazione – era stato convocato per il 7 aprile successivo un tavolo interistituzionale finalizzato alla valutazione delle possibili soluzioni alla ormai annosa problematica riguardante i lavori di completamento della galleria ed ai possibili rischi anche di ordine pubblico evidenziati dal Commissario straordinario. Tale riunione non ha potuto avere luogo per i noti avvenimenti de L’Aquila.
Ciò premesso – conclude la missiva – è convocato nuovamente per il giorno 5 ottobre p.v. alle ore 14,00, presso la sede di questo Dipartimento in Roma, via Ulpiano 11, sala Felice Ippolito, il tavolo interistituzionale finalizzato alla valutazione delle possibili soluzioni della questione”.
Commentando la notizia l’assessore Amati ha dichiarato di accogliere “con fiducia la notizia di convocazione del tavolo interistituzionale, che appaga il lavoro di mobilitazione che la Regione Puglia ha compiuto sino a questo momento. Di tanto ringrazio il sottosegretario Bertolaso con l’auspicio che l’esito dell’appuntamento produca il risultato sperato.”
Riferendosi alla vista sopralluogo compita il 23 settembre scorso, Amati ha rimarcato “la grande utilità del lavoro compiuto da tutti i mezzi d’informazione pugliesi, che accogliendo la chiamata della Regione Puglia hanno inteso sensibilizzare l’opinione pubblica e tutte le istituzioni sull’importanza del problema sollevato. A loro – ha concluso l’assessore – va il mio ringraziamento e l’invito a continuare a seguire con la stessa attenzione gli sviluppi, perché alla stato siamo in grado di certificare le buone volontà, ma non la soluzione del problema”.
La problematica della galleria Pavoncelli bis ha importanza rilevante e strategica per la Puglia perché, come è noto, le sorgenti dei fiumi Calore e Sele sono le fonti principali (servono più di un milione di pugliesi) di approvvigionamento idrico della Puglia, il cui trasferimento avviene con la “Galleria Pavoncelli”, realizzata nei primi anni del 900, che costituisce il primo tratto del canale principale.
A seguito del terremoto dell’Irpinia del 1980 la Galleria Pavoncelli risultò danneggiata, determinando la decisione di realizzare una nuova condotta (Pavoncelli bis) parallela alla prima, affinché la flessibilità nell’uso della prima e della seconda consentisse le operazioni di manutenzione senza interruzioni del servizio.
I lavori della Pavoncelli bis furono avviati nel 1990 e sospesi nel 1992 a causa di difficoltà derivanti dalle eccessive venute d’acqua e da tentativi immediati di contenimento che all’epoca non furono sufficienti per consentire la ripresa dei lavori.
Fatto sta che il cantiere non fu mai riaperto anche a causa dell’insorgenza di complesse e defatiganti vicende amministrative e giudiziarie.
Allo stato, l’unica ipotesi possibile di ripresa dei lavori è costituita dall’adozione di un apposito decreto della Presidenza del Consiglio – Dipartimento per la Protezione civile, considerate la disponibilità delle risorse finanziarie e l’avvenuta aggiudicazione dei lavori. Si sottolinea che la mancata emissione entro il 10.10.2009 del decreto richiesto al Dipartimento della protezione civile produrrà l’esposizione alla richiesta di risarcimento dei danni che il raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario della realizzazione dei lavori potrà richiedere, oltre alla mancata disponibilità di soluzioni alternative nella forniture dell’acqua (per più di un milione di pugliesi) qualora la già danneggiata Galleria Pavoncelli dovesse cedere anche in qualche tratto.