“Sul Miulli il medico non ci ha prescritto che dobbiamo litigare per forza, anche quando siamo sostanzialmente d’accordo e ci indirizziamo assieme per la soluzione del problema, salvaguardando la struttura ospedaliera e la sua potente offerta. Naturalmente ognuno deve portare alla causa ciò che può, sa o intuisce, così come sta facendo opportunamente il Presidente del mio gruppo Pino Romano, ogni consigliere della maggioranza e ogni collega dell’opposizione, a cominciare dal Presidente del gruppo PDL Ignazio Zullo. Naturalmente nessuno può minimizzare, se si vuole stare fuori dalla polemica politica, l’utilità di un intervento del legislatore nazionale (le cui forme e modi sono oggetto di studio), in grado di porre mano alla complessa questione degli enti ecclesiastici ospedalieri italiani, anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di stato, pronunciata sul divieto di equiparazione degli enti ecclesiastici alle strutture pubbliche.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento all’iniziativa di studio su opportune modifiche legislative (svoltasi ieri a Roma dal Presidente del mio gruppo politico Pino Romano), accolta con critiche dal Presidente del gruppo PDL Ignazio Zullo.
“Devo peraltro rilevare che l’interesse del gruppo PD alla salvaguardia e rilancio del Miulli, è stato reso evidente da una mia richiesta di convocazione della III Commissione sulla questione, prontamente accolta dal Presidente Dino Marino e già calendarizzata per lunedì prossimo 10 giugno alle ore 12.
In quella sede, consegnando tutta la nostra intenzione di intervenire sul problema in concreto e nella prospettiva del rilancio, puntiamo ad ottenere informazioni più precise sulle azioni e i punti di vista del Governo regionale, della proprietà dell’Ente ecclesiastico e dei sindacati.
In questo momento, da ciò che colgo, mi pare di poter registrare un’opinione unanime nel Consiglio regionale pugliese, a prescindere dai punti di vista politici: salvare e rilanciare il Miulli, parte essenziale dell’organizzazione ospedaliera pugliese.”