“Domenica prossima correrò nella 56esima edizione della cronoscalata automobilistica Fasano-Selva. Ho accettato il cortese invito dell’Egnathia Corse per contribuire a far ‘rombare’ l’attenzione su tutte le lentezze nei procedimenti di messa in sicurezza e ammodernamento delle strade pugliesi, a cominciare dalla 172 dir su cui si svolge la gara. Questo tratto stradale è stato per tante volte teatro di disgrazie, e perciò ho chiesto oggi stesso, al Presidente della V Commissione Donato Pentassuglia, di disporre l’audizione degli assessorati competenti per ottenere informazioni sullo stato del procedimento di approvazione del progetto presentato dall’ANAS, finanziato con 15 milioni di euro dalla Regione.”
Lo comunica il Consigliere regionale Fabiano Amati.
“La cronoscalata Fasano-Selva è una tappa storica del campionato italiano di velocità in montagna, fiore all’occhiello delle manifestazioni sportive pugliesi. Per ogni fasanese rappresenta il cuore di un romantico richiamo ai motori e all’arte motorista di tanti maestri fasanesi.
Ma poca cosa sarebbero queste notizie per giustificare il mio travestimento in improbabile pilota.
C’è un movente più importante, anzi l’unico. Attraverso la gara vorrei amplificare il messaggio di sicurezza stradale, che non passa solo dalla convegnistica pedagogica e dalla pubblicità progresso. La sua evoluzione dovrebbe oggi indirizzarsi anche nei confronti delle amministrazioni pubbliche e della burocrazia amministrativa, facendo acquisire la piena consapevolezza che ogni atto firmato con celerità è potenzialmente idoneo a risparmiare vite umane.
In Puglia, come nel resto del Paese, ci sono tanti cantieri stradali – oltre alla 172 dir – interamente finanziati e in attesa di essere aperti o completati. Bari-Altamura, Casamassima-Putignano, Martina Franca-Taranto (Orimini), Talsano-Avetrana, Maglie-Otranto, Maglie-Leuca, la bretella di Palagiano, Lecce-Melendugno, Taranto-Lecce (itinerario bradanico salentino) e le tantissime strade finanziate con i fondi ex ANAS nel programma regionale “Strada Facendo”; solo per citarne alcune a memoria e senza per questo tradire la memoria di altri morti, su altre strade ugualmente pericolose.
Su questi lavori, come su altri, bisogna compiere un notevole colpo di reni, abbattendo lentezze e polemiche, e acquisendo la consapevolezza che dopo aver deciso, ponderando e bilanciando i valori della sicurezza, dell’ambiente e del paesaggio, non si può più riaprire la discussione. Diversamente si rischia di alimentare il sospetto, ad oggi per fortuna infondato, che anche i lavori di sicurezza e protezione dei Cittadini vengano assoggettati a un dilagante ‘comitatismo’, funzionale alle carriere politiche o associative dei promotori, o a semplice vanità.”