Amati è il più prolifico, De Palma fermo a zero. La top della produttività in Consiglio regionale.
Del passaggio di Vito De Palma in Consiglio regionale non è rimasta quasi traccia: nessun progetto di legge concluso è stato presentato né mai sottoscritto da lui. Certo, il politico tarantino è rimasto in carica soltanto due anni, da settembre 2020 a settembre 2022, quando è stato eletto alla Camera per Forza Italia. Ma è una giustificazione che vale fino a un certo punto: il suo è stato lo stesso percorso di Ignazio Zullo, di Fratelli d’Italia, che però in quell’arco di tempo è riuscito a firmarne sei di pdl, di cui tre proposti da lui. A pochi mesi dalle elezioni regionali si può tracciare un bilancio di chi, almeno come impegno, si è guadagnato l’indennità nell’undicesima consiliatura, che si avvia a conclusione.
Chi produce e chi non va
Nella classifica della produttività degli eletti nel parlamentino pugliese di via Gentile, al primo posto svetta Fabiano Amati, consigliere di Azione sulla via del ritorno nel Pd: recano la sua firma 33 progetti di legge, di cui 29 sono farina del suo sacco. Secondo, anche se con distacco,Antonio Tutolo, ex sindaco di Lucera, del gruppo misto, che ha messo il suo nome e cognome su 22 progetti di legge, risultando tra i primi firmatari in dieci casi. Amati e Tutolo sono tra i più assidui frequentatori dell’aula consiliare. Il record delle assenze ingiustificate nei Consigli regionali – tra il 2021 e giugno 2024 lo detiene invece il leghista Joseph Splendido: per nove volte non si è presentato senza dare adeguate giustificazioni, seguito da Paride Mazzotta (8) e Pierluigi Lopalco (7). Міchele Emiliano quattro volte. A loro il compenso sarà decurtato, però, e a chi presenta il certificato no.
Se 8mila vi sembran pochi
Ed è un peccato, perché è un bello stipendio: 7mila euro lordi, che arrivano a 8mila 200 con le indennità di funzione (per esempio se si è presidente di commissione) e superare i 12mila per gli assessori, il vicepresidente e il governatore (che ne guadagna 13mila 800). Sono tra le retribuzioni più elevate in Italia: più del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, della Campania e della Sicilia, dove i compensi oscillano tra i 5mila e i 6mila 600 euro. Ma alle indennità bisogna aggiungere i rimborsi, che in Puglia ammontano a 4mila 100 euro. Di poco inferiori a quelle della Lombardia (4mila 218), superiori ai rimborsi nel Lazio (3mila 500). In totale, fra rimborsi e compensi, un consigliere pugliese non percepisce meno di 8mila euro netti.
Il caso Cera
Cifre importanti alle quali non si è aggiunto grazie alla pressione di un movimento di protesta guidato soprattutto da Cgil e Confindustria – il trattamento di fine mandato, nonostante tutti i blitz tentati a più riprese dai consiglieri. Fra i più accaniti c’era Filippo Caracciolo, del Pd, che risulterebbe sulla carta tra i più prolifici in termini di progetti di legge: ne ha presentati 33. Ma soltanto per quattro è il primo firmatario. Uno in meno di Francesco Paolicelli, del Pd, che risulta tra i cofirmatari di 18 progetti. La presidente, la dem Loredana Capone, invece, ne ha presentati otto, di cui in quattro compare come proponente. In fondo a questa graduatoria figura il forzista dissidente Napoleone Cera: ne ha firmati tre, non ne ha proposto neanche uno. È vero che è subentrato a novembre nel 2022, ma nella scorsa legislatura, tra il 2015 e il 2020, deteneva il record di assenze ingiustificate, ben 15 su 155. Segue l’attuale deputato azzurro Gian Diego Gatta (una firma, zero proposte), il suo collega di partito leccese Paride Mazzotta. Antonia Spina, di Fratelli d’Italia, che ha zero su entrambe le voci, è giustificata perché è subentrata solo a luglio a Francesco Ventola, il capogruppo eletto al Parlamento europeo, che ha prodotto 16 leggi, ma in 14 casi si è accodato ad altri.
Zero progetti
Non hanno proposto ancora alcuna legge che sia riuscita a terminare il suo iter nemmeno consiglieri i leghisti Fabio Romito, Gianfranco De Blasi, Giacomo Conserva e Joseph Splendido, Mauro Vizzino (Per la Pu- glia, centrosinistra), Massimiliano Stellato (Italia Viva), Michele Mazzarano (Pd), Alessandro Leoci (Con), Grazia Di Bari (Movimento 5 Stelle), Sergio Clemente (Azione) e Debora Ciliento, ad aprile nominata assessora ai Trasporti in quota Pd.
Le moto di Emiliano
Emiliano risulta firmatario, insieme con altri, soltanto di un progetto di legge in Consiglio (a parte quelli di giunta, naturalmente): sul “riconoscimento, la valorizzazione e la pro- mozione del mototurismo”. Il consigliere Giuseppe Tupputi ne ha proposti tre: uno sulla Disfida di Barletta, un altro per l’Istituzione di una “Fondazione per la formazione politica e istituzionale” e infine un terzo per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni.
I progetti futuri
Chi non ha ancora portato a casa neanche un progetto di legge concluso ha ancora qualche mese di tempo. Amati ne ha nel caricatore dieci, Davide Bellomo prima di andarsene a fare il parlamentare della Lega ne ha lasciati 18. Il suo collega di partito Fabio Romito ne ha due. Giacomo Conserva, che ne ha chiuso soltanto uno, se n’è tenuti nove per gli ultimi giorni. Renato Perrini, di Fratelli d’Italia, ne ha ben nove.
Chi l’ha visto?
Oltre a scrivere leggi e a partecipare, con una media di due volte al mese, alle sedute del Consiglio regionale, i consiglieri pugliesi devono anche partecipare alle commissioni. Mauro Vizzino ci è andato soltanto sei volte, Paolo Pagliaro (Puglia Do- mani) tre, De Blasi appena due. Sommate alle sette sedute assembleari alle quali ha partecipato – in due casi è stato assente, una volta senza giustifica – sarebbero nove giorni in sei mesi. Senza neanche un progetto proposto, né da esaminare, né in itinere, né concluso. Chi non ci metterebbe la firma, per portare a casa ottomila euro al mese?
Articolo di Davide Carlucci, La Repubblica Bari 05/10/2024