“Gettiamo letteralmente a mare circa mille litri al secondo di acqua potabilizzata dal nuovissimo impianto “Leone Cuozzo” di Conza della Campania”.
Lo ha scritto il Consigliere regionale Fabiano Amati in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con riferimento alla mancata e piena funzionalità dell’impianto di potabilizzazione “Leone Cuozzo” di Conza della Campania in provincia di Avellino.
Nella lettera al Presidente del Consiglio, Amati ha ricordato che “quell’impianto, finanziato con la legge obiettivo, realizzato in pochissimo tempo (una rarità nel panorama delle opere pubbliche italiane) e dotato di tecnologie all’avanguardia, continua a sprecare acqua da moltissimi mesi, per l’ostinazione – così mi risulta – di un’amministrazione pubblica campana che pretestuosamente nega il proprio parere favorevole all’utilizzo dell’acqua potabilizzata.
Il gestore Acquedotto Pugliese S.p.A., naturalmente, mantiene in piena funzionalità l’impianto (con notevoli costi), per evitare che il mancato esercizio comporti il suo inesorabile deterioramento.
Insomma, tutto funziona come dovrebbe, salvo il mancato utilizzo dell’acqua prodotta per gli scopi di integrazione del tributo idro-potabile in favore della Puglia. L’acqua potabilizzata, infatti, è rilasciata nel fiume Ofanto che a sua volta la restituisce al mare.
Sull’argomento ho sollecitato in data odierna una riunione della Commissione consiliare competente. Temo, però, che non basti, per il rilievo sovra regionale della questione.
Considerata la tua riconosciuta determinazione e risolutezza, ti chiedo di farti promotore di qualsiasi iniziativa per porre fine a questo insostenibile spreco, così da rendere utilmente funzionante l’impianto di potabilizzazione”.
Sull’argomento Amati ha richiesto al Presidente della V Commissione, Filippo Caracciolo un’audizione di tutti i soggetti interessati.
La storia
Il potabilizzatore di Conza della Campania fu finanziato con delibere CIPE n°108 e n°145, rispettivamente del 29 marzo e 17 novembre 2006, confermative dell’approvazione del progetto, per un importo di 39 milioni di euro, quale parte dell’importo complessivo di 53 milioni di euro. I restanti 14 milioni di euro erano infatti a carico dell’Acquedotto Pugliese.
C’è da dire che nel corso dei lavori e considerata la mancata erogazione delle risorse pubbliche, AQP si fece carico anche della quota statale per evitare l’interruzione dei lavori.
Sulla mancata erogazione delle risorse statali, poi risolta, fu promossa una singolare protesta da parte dell’assessore regionale dell’epoca Fabiano Amati; ogni quindici giorni un telegramma di sollecito ai ministri competenti. Alla fine i telegrammi furono sei.
L’impianto è stato completato e inaugurato il 6 luglio 2012, dedicandolo a “Leone Cuozzo” operaio AQP.
L’impianto ha una capacità di punta di circa 1.500 litri al secondo in grado di soddisfare mediamente quasi il fabbisogno dell’intera provincia di Foggia (circa 670 mila abitanti).