Costa Ripagnola, Amati: “Il Parco per tutelare l’incanto”

Abbiamo approvato una legge che tutela l’incanto di Costa Ripagnola e fa scoppiare la pace tra Regione, Comune e associazioni di cittadini. Un risultato sino a qualche mese fa inimmaginabile, reso possibile dal lavoro di valorizzazione di tutti i punti di vista svolto con voto unanime dalla Commissione e del Consiglio regionale. Chi non dovesse cogliere questo risultato importante non sta evidentemente chiedendo il Parco, ma strumenti di lotta politica locale sull’occasione del Parco”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.
“Quando gli amministratori pubblici si mettono a svolgere con pienezza la propria funzione informata e tecnicamente imparziale, abbattendo punte di politicismo, finiscono per partorire programmi pieni di delizia e stupore, tutela e uso consapevole del territorio, visione e futuro. E Costa Ripagnola – aggiunge Amati – è tutto questo. Sono molto soddisfatto perché non riuscivo a immaginare un contesto territoriale e paesaggistico lasciato alla distruzione dell’abbandono e del tempo che passa. Il Parco di Costa Ripagnola è una preziosa occasione di protezione attiva di una parte del territorio pugliese. Cioè – conclude – il modo più razionale e non ideologico di fare ambiente e tutela del paesaggio”.

A Polignano domani un Convegno sul tema “Parco: sviluppo o blocco” con il Consigliere Amati

 

Domani, domenica 3 novembre, alle ore 18.30, nella Sala Convegni del Museo “Pino Pascali” (in via Parco dell’Auro, 119), a Polignano a Mare, avrà luogo il Convegno “Parco: sviluppo o blocco?” promosso dal Partito Democratico.

L’evento sarà introdotto dai saluti del Sindaco Domenico Vitto e del Segretario PD Giuseppe Mastrochirico. Dopo l’introduzione affidata al dott. Domenico Scagliusi, Assessore all’Urbanistica, interverranno: l’avv. Fabiano Amati, Consigliere Regionale; il dott. Ignazio Zullo, Consigliere Regionale; il prof. Gabriele De Filippo, Biologo; e infine l’avv. Vittorio Triggiani, Consulente Legale A.C.

L’appuntamento è aperto a tutti.

 

Rifiuti e nuove tecnologie, C-Entra il futuro: “Attenzione e interesse alla sperimentazione Eni di Gela, soprattutto in questo momento difficile per la Puglia”

In un momento difficilissimo per la gestione dei rifiuti in Puglia, a causa della mancata dotazione impiantistica per la chiusura del ciclo, guardiamo con attenzione e interesse alla sperimentazione Eni in corso a Gela sulla trasformazione dei rifiuti organici in bio-olio e acqua”.

Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, commentando l’audizione svoltasi oggi nelle commissioni I e V con l’amministratore delegato della Syndial del gruppo Eni, Ing. Paolo Grossi, sull’impianto pilota di Gela.

“La tecnologia utilizzata e i numeri portati alla nostra attenzione impongono uno sguardo aperto alla ricerca, alle nuove tecnologie e alla migliore cultura industriale. Da oggi sappiamo che a Gela c’è un progetto pilota che sta sperimentando la tecnologia Waste to Fuel, cioè una replica in poche ore di ciò che fa la natura in migliaia di anni, trattando 700 kg di rifiuti organici al giorno. È stato riferito che, qualora la sperimentazione dovesse registrare esiti positivi, gli impianti di trattamento su scala industriale sarebbero in grado di trattare 150.000 tonnellate annue di rifiuti organici, cioè il corrispettivo prodotto da 1.500.000 abitanti”.

“Secondo gli alti dirigenti del gruppo Eni, il processo è in grado di trasformare i rifiuti organici in bio-olio a basso contenuto di zolfo (< 0,1%), utilizzabile in ambito di trasporto marittimo o come carica di raffinerie per produrre biocarburanti per auto; in acqua (70%), utilizzabile a scopi irrigui o industriali, e in bio-metano (1%)”.

“Sotto il profilo della tutela ambientale, i dirigenti Syndial hanno infine riferito che i rifiuti non vengono sottoposti a combustione ma a termo liquefazione, perciò con minori emissioni di anidride carbonica rispetto al compostaggio (- 80%) e al biogas (- 70%)”.

Rifiuti, Amati: “Stanno sperimentando la trasformazione dei rifiuti organici in acqua e bio olio. Ho chiesto a Eni di venire in audizione”

 

“Pare che la frazione organica dei rifiuti possa essere trasformata in bio olio e acqua. Si tratta di un progetto pilota dell’Eni, in fase di sperimentazione a Gela. Per saperne di più ho chiesto all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, di venire in commissione per illustraci l’iniziativa”.

 

Lo comunica il presidente della commissione consiliare Programmazione e Bilancio, Fabiano Amati.

“Nella situazione pugliese – prosegue Amati – di grave crisi impiantistica per la chiusura del ciclo dei rifiuti, corredata da inerzia e ‘no’ a tutto, mi pare che ogni innovazione industriale e tecnologica debba essere ben vista e conosciuta nei dettagli. Dalla lettura delle prime informazioni, il progetto pilota della Syndial, società ambientale di Eni, trasforma la frazione organica dei rifiuti in bio olio, utile a produrre carburanti di nuova generazione”.

“La tecnologia in sperimentazione a Gela – spiega – permette di replicare in poche ore, in un impianto industriale a basso impatto ambientale, un processo che la natura compie in milioni di anni: trasformare biomasse preistoriche in energia. Il processo di trasformazione pare che generi pure acqua, da utilizzare per usi industriali e civili, perché la frazione organica dei rifiuti è composta di acqua per una percentuale pari al 70%. Una notizia straordinaria, verrebbe da dire, soprattutto nella Puglia sitibonda e perciò sempre alle prese con la scarsità di risorsa idrica. La credibilità della sperimentazione – conclude il consigliere regionale Pd – è peraltro attestata dallo sperimentatore, l’Eni, una delle società più serie e solide del mondo, orgoglio della migliore tradizione industriale italiana”.

Rifiuti, C-Entra il futuro: “Su impianto compostaggio Borraccino sobilla le persone contro le scelte di Emiliano e così nascono le emergenze monnezza”

Sull’impianto di compostaggio di Pulsano il Presidente Emiliano dice una cosa e l’assessore Borraccino il contrario. Se Borraccino non è d’accordo con Emiliano lo comunichi in giunta e la smetta di sobillare le manifestazioni popolari. Sono questi comportamenti, fondati sui voti e non sulla ragione, a creare le emergenze monnezza e i disastri ambientali”.
Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia.
“È un teatrino. Un impianto di compostaggio come quello di Pulsano, proposto dalla stessa amministrazione comunale, progettato e in via di finanziamento, trova il Presidente Emiliano a difenderlo e l’assessore Borraccino a ostacolarlo, adducendo un’antologia di suggestioni irrazionali al servizio di chi la spara più grossa per conservare un pugno di voti. E il tutto alla faccia dell’ambiente e nella più disinvolta sottovalutazione dell’emergenza rifiuti, ormai alle nostre porte”.
“Ma come si fa a governare una regione dove all’interno della stessa giunta ci sono posizioni così diverse? E poi c’è qualcuno che ha pure la faccia tosta di obiettare sulle nostre posizioni fondate sui problemi e distanti dal manovrismo politico – proseguono i sei Consiglieri –. Ciò che sta accadendo in queste ore è un ulteriore tassello della mancanza di strategia pure dell’agenzia rifiuti, come ripetutamente denunciato in questi mesi dal Consigliere regionale Ruggiero Mennea o – con le sue numerose interrogazioni – dal Consigliere Gianni Liviano, in grado di dimostrare che la condivisione con le amministrazioni locali non si riesce mai a realizzare se non negli annunci, producendo clamorosi buchi nell’acqua da parte di chi dovrebbe occuparsi di proteggere l’ambiente e non di distruggerlo. Il corto circuito politico-tecnico-amministrativo – ribadiscono in chiusura – sta mandando in tilt il ciclo dei rifiuti della regione. Non sarebbe il caso di riflettere, dunque, su un radicale cambiamento di uomini e strategie nell’ambito dell’intero settore?”.