Papilloma virus, Amati: “Temo iscrizioni fuori legge: la norma impone di informare e attestare”

Dichiarazione del consigliere e assessore regionale Fabiano Amati.

“Temo che scuole e università, pubbliche e private, stiano continuando ad accettare iscrizioni in violazione della legge regionale, che impone un obbligo informativo chiaro sui rischi del Papilloma virus e prevede che gli studenti tra gli 11 e i 25 anni attestino l’avvenuta vaccinazione oppure dichiarino il rifiuto.

Se questi adempimenti non vengono rispettati, le iscrizioni risultano fuori legge, come ha ribadito anche la Corte Costituzionale. Vaccinare significa prevenire malattie gravissime: è un diritto alla salute che va garantito, non eluso.

Per questo entro la prossima settimana gli uffici scolastici e le università devono dirci se stanno applicando la legge o meno, altrimenti si determineranno le conseguenze più energiche che le leggi prevedono a carico di chi non rispetta la legge.”

Vaccinazioni, Amati: “Sottoscrivo PdL del gruppo PD, come ideatore del modello HPV riproposto per vaccinazioni raccomandate e come iscritto a quel partito”

Nota del Consigliere e assessore regionale Fabiano Amati.

“Sottoscrivo la proposta di legge presentata dal gruppo PD, finalizzata a estendere il procedimento del dissenso informato su tutte le vaccinazioni raccomandate. Lo faccio per tenere sempre alta la copertura vaccinale, per coerenza con il sistema da me ideato per la vaccinazione sul Papilloma virus (HPV), dichiarato legittimo dalla Corte costituzionale, e perché iscritto al PD.

Nel corso dell’iter di esame proporrò solo alcune modifiche di coordinamento formale, causate dal trascinamento nel testo articolato di periodi con natura esplicativa, tipica delle relazioni, e non dispositiva, come invece si conviene a un testo legislativo”.

 

HPV, Amati: “Nessuna ragazza e nessun ragazzo pugliese dovranno ammalarsi di tumore da Papilloma virus. Ecco cosa ha detto la Corte costituzionale. E lo Stato impari dalla Puglia”

“Nessuna ragazza pugliese dovrà più ammalarsi di tumore al collo dell’utero. Nessun ragazzo dovrà più contrarre forme tumorali legate al Papilloma virus. Questo è l’obiettivo: debellare i tumori da HPV. Ora la Corte costituzionale ha riconosciuto la legittimità della nostra legge, che mira a proteggere i giovani con una strategia tanto solida nei principi quanto delicata nei metodi. È la vittoria della “spinta gentile”: della libertà di scelta che è tanto più autentica quanto più è informata.

La Corte ha definito la nostra norma come un sistema che stimola, orienta, sensibilizza, senza imporre nulla, portando ragazze, ragazzi e famiglie a riflettere e decidere con piena consapevolezza. Questo è il dissenso informato: nessun obbligo vaccinale, ma il diritto – ancor prima del dovere – di sapere cosa si accetta o si rifiuta.”

Lo dichiara Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, promotore e primo firmatario della legge regionale sull’informazione vaccinale anti-HPV, commentando la sentenza n. 48/2025 della Corte costituzionale.

“C’è poi un passaggio della sentenza che merita evidenza: il Governo nazionale aveva eccepito che la legge pugliese avrebbe creato una disparità tra le regioni. Come dire: se la classe non studia, anche il più bravo deve adeguarsi. Un’assurdità, anche solo a pensarla.
La Corte ha risposto con un vero morso istituzionale: non è la Regione Puglia a dover arretrare, ma è lo Stato che deve svegliarsi, agire e, se vuole, seguire l’esempio di chi si muove per primo.
La legge pugliese stabilisce che, per iscriversi a scuola o all’università tra gli 11 e i 25 anni, si debba presentare un documento già disponibile che attesti una delle seguenti condizioni:
• avvenuta vaccinazione anti-HPV;
• avvio del programma vaccinale;
• rifiuto della vaccinazione;
• oppure, semplicemente, l’avvenuto colloquio informativo.
Niente di più. Ma neanche niente di meno. Perché informarsi è il primo atto di libertà.
E sulla questione della privacy, la Corte è stata altrettanto chiara: nessuna violazione, solo tutele adeguate e piena coerenza con la normativa europea.
Il Papilloma virus è responsabile di tumori che colpiscono donne e uomini. Abbiamo a disposizione un vaccino sicuro, efficace, gratuito. Ma non basta offrirlo: bisogna spiegarlo, farlo conoscere, raccontarne l’importanza, dire che salva la vita. Questa è la vera responsabilità delle istituzioni. La Regione Puglia lo ha fatto.
Ora il Governo smetta di ostacolare chi previene, e cominci finalmente a prevenire davvero.
La scuola è il luogo più adatto per educare alla salute, soprattutto quando la vaccinazione è strettamente legata al diritto dei ragazzi e delle ragazze di innamorarsi, di vivere serenamente la propria sessualità, di affidarsi con fiducia alla persona che si ama. Il diritto di scegliere nasce dal diritto di sapere. E nessuna libertà è autentica se nasce nell’ignoranza.”