Depuratore Porto Cesareo, Amati: “Continua l’inquinamento consapevole del mare e del suolo per via di sciatte gestioni amministrative”

“Si continua a inquinare allegramente e consapevolmente il suolo e il mare di Porto Cesareo e Nardò, nonostante sia tutto pronto per depurare i reflui. E tutto ciò per una sciatta gestione amministrativa, orientata a supportare opinioni politiciste fondate sul federalismo dei liquami, cioè ognuno si tratti e smaltisca i suoi, senza accorgersi che alla fine si infliggono danni alla salute, all’ambiente e alla produzione turistica”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’esito dell’audizione odierna per la messa in esercizio del depuratore di Porto Cesareo.

“Sono amareggiato nell’osservare una scarsa sensibilità ambientale posta a fondamento di un procedimento che non si conclude mai, per inseguire soluzioni progettuali vietate dalla legge e intraprese solo per lisciare il pelo a opinioni di manovrismo politico. Basti pensare che si sono persi quattro anni per trastullarsi su una soluzione che non poteva nemmeno essere progettata, perché in violazione di legge, così come riferito dalla dirigente della sezione ambientale della Regione.
Oggi ci ritroviamo a prendere atto che la soluzione consentita è precisamente quella che si doveva perseguire quattro anni fa, cioè lo scarico in battigia, o in alternativa quella individuata undici anni fa, cioè la condotta sottomarina.
Non indietreggerò nemmeno di un millimetro su questa battaglia ambientalista e salutista, contro chiunque agisca omettendo di considerare che le conseguenze dannose ricadono anche su chi ostacola o avalla soluzioni infondate per paure inesistenti, violando peraltro gli obblighi di disciplina e onore che la Costituzione pone a carico di tutti gli amministratori e dipendenti della pubblica amministrazione”.

Amati: “40 milioni per 33 comuni su progetti esecutivi di infrastrutturazione turistica. Bene Piemontese e Bray”

“Per l’infrastrutturazione turistica, cioè interventi a rendimento duraturo, è previsto lo stanziamento di almeno 40 milioni di euro per finanziare 33 progetti esecutivi di altrettanti comuni, che si aggiungeranno ai quasi 7 milioni per 4 progetti già finanziati. È un impegno encomiabile degli assessori Piemontese e Bray, a valere sull’art. 4 della Legge di bilancio regionale per il 2021, contenente norme per il finanziamento di opere pubbliche demaniali e patrimoniali”.
Lo comunica il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Investire risorse su progetti esecutivi e per programmi a rendimento duraturo mi pare un metodo che andrebbe seguito sempre. In questo senso spicca l’intento della Giunta regionale, comunicato dagli assessori Raffaele Piemontese e Massimo Bray, di voler far scorrere la graduatoria degli interventi previsti con il bando sulla fruizione di aree e infrastrutture destinate al miglioramento della qualità dei servizi di accoglienza nel settore turistico.
La graduatoria di merito di quel bando aveva visto il finanziamento di soli 4 programmi per i comuni di Alberobello (3 milioni di euro), Ginosa (1.420.000 euro), Polignano (1.220.000 euro) e Galatone (1.258.000 euro) a causa della progressiva restrizione del finanziamento originario. Ciò aveva determinato il mancato finanziamento di numerosi programmi ammissibili.
Con l’indirizzo assunto si procederà dunque allo scorrimento ulteriore della graduatoria per almeno 40 milioni, che saranno dunque in grado di finanziare 33 programmi per altrettanti comuni.
È chiaro che l’ulteriore ampliamento del finanziamento disponibile, ovviamente auspicabile, comporterebbe la possibilità di finanziare molti altri comuni.
Su 40 milioni disponibili, i programmi finanziati dunque saranno i seguenti:
Cisternino (1.300.000 euro);
Castellana Grotte (1.400.000 euro);
Monte Sant’Angelo (3.000.000 euro);
Muro Leccese (1.400.000 euro);
Alessano (1.400.000 euro);
Fasano (1.400.00 euro);
Racale (500.000 euro);
Accadia (500.000 euro);
Alliste (721.400 euro);
Tricase (1.400.400 euro);
Latiano (936.500 euro);
Massafra (659.674,15 euro);
Ruvo di Puglia (1.400.000 euro);
Ostuni (1.500.000 euro);
Gravina di Puglia (1.484.590,67 euro);
Carovigno (1.400.000 euro);
Molfetta (1.500.000 euro);
Ruffano (1.391.900 euro);
Bitonto (1.265.000 euro);
Cavallino (1.130.000 euro);
Torricella (950.000 euro);
Castrignano dei Greci (1.400.000 euro);
Bisceglie (1.400.000 euro);
Pietramontecorvino (1.192.954,45 euro);
Carosino (1.400.000 euro);
Maglie (1.400.000 euro);
Matino (1.400.000 euro);
Lecce (1.500.000 euro);
Casarano (1.400.000 euro);
Otranto (680.000 euro);
Alberona (788.900 euro);
Melendugno (1.399.996 euro);
Terlizzi (1351.310,21 euro)”.