“Lo ripeto da mesi, occorre usare siti di vaccinazione di massa ad alto rendimento e di grandi dimensioni, aperti almeno h12 e uno per provincia h24, per cavarsela in tempi rapidi. Lo dice anche la più antica e autorevole rivista medica del mondo, The New England Journal of Medicine, che suggerisce le migliori modalità di vaccinazione e di fatto mette in guardia dall’assunzione di iniziative sperimentali o nonsense, come la circolare che non doveva circolare, così come si legge in autorevoli dichiarazioni alla stampa dell’assessore Lopalco”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’articolo “Siti di vaccinazione di massa: un’innovazione essenziale per frenare la pandemia di Covid-19” pubblicato il 10 marzo 2021 sulla rivista di medicina “The New England Journal of Medicine”.
“Stiamo avendo problemi pur non avendo ancora avviato la grande vaccinazione di massa e perciò mi sento di suggerire, ancora una volta, le migliori pratiche di gestione, così come peraltro suggerite da importanti riviste di medicina.
La vaccinazione di massa, infatti, richiede un’assistenza a cui non si può adempiere con le dotazioni strutturali e di personale dei siti convenzionali, cioè quelli usati per i tempi ordinari.
Un volume immenso di vaccinazioni, con tutte le necessità di rapidità, programmazione, registrazione, spazi per parcheggi, attesa pre-vaccinazione, anamnesi, somministrazione e osservazione, impongono soluzioni logiche fatte di economie di scala.
Luoghi con grandi spazi e quindi ad alto rendimento offrono la possibilità di avere nello stesso luogo e sotto la stessa regia tutto il necessario in termini di dotazioni tecniche e umane, così da catturare tutti i problemi che allungano i tempi di risposta e che, se non risolti, generano esperienze negative in grado di amplificare messaggi di sfiducia.
Niente di nuovo, insomma, se non regole di protezione civile con i generali in campo e non solo nella sala macchine, evitando continue espressioni giustificazioniste, in grado di irritare la comunità amministrata. Non abbiamo nulla da sperimentare né responsabilità da scaricare sul capo altrui, raggiungendo il paradosso di giudicare sperimentale un’idea su cui si è fatta una clamorosa retromarcia, cioè la vaccinazione a sportello, o pretendere che una circolare amministrativa non faccia ciò che per sua natura deve fare, cioè circolare, dando l’impressione che l’anima di Crozza ha deciso di venire ad abitare in noi”.